Autonomia scolastica: troppa burocrazia e poca pedagogia, convegno Pd-Psi alla Camera denuncia la riforma.
Il Convegno Sull’Autonomia Scolastica: Un Progetto Incompiuto
Un importante convegno intitolato “Autonomia scolastica, 25 anni di una riforma: bilanci e prospettive” si è tenuto nella sala Enrico Berlinguer della Camera dei Deputati, con l’organizzazione degli Uffici Scuola di PD e PSI. Tra gli interventi, Irene Manzi, responsabile Scuola del Partito Democratico, ha affermato: “A 25 anni dalla sua nascita, l’autonomia scolastica rimane un progetto incompiuto”.
Ospiti illustri hanno partecipato al dibattito, portando avanti riflessioni critiche sullo stato attuale dell’autonomia scolastica in Italia.
Le Sfide dell’Autonomia Scolastica
Alfonso Rubinacci, direttore scientifico di Tuttoscuola, ha messo in evidenza che “l’autonomia ha ancora molta strada da fare”. Secondo lui, nel corso degli anni, è prevalsa la burocrazia, costringendo le scuole a rincorrere scadenze amministrative a discapito di un vero focus sulla didattica.
Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, ha descritto l’autonomia come una riforma visionaria ma incompleta. “Non si tratta solo di leggi, ma di una governance e sussidiarietà che rendono la scuola un soggetto attivo,” ha dichiarato Barbacci. Ha anche sollevato interrogativi sulla reale attuazione dell’autonomia, evidenziando come si sia perso di vista il ruolo educativo del dirigente scolastico, ora visto come un mero manager.
Barbacci ha proposto investimenti negli stipendi del personale educativo e ha fatto notare che gli organi collegiali sono un patrimonio da preservare, sottolineando la necessità di ripensare le buone pratiche educative, specialmente in un contesto di compressione burocratica.
