Comunità del Bacino del Congo: le spese nascoste dell’espansione industriale.
I Pericoli dell’Estrattivismo nel Bacino del Congo
Governanti e investitori si rivolgono al Bacino del Congo in cerca di minerali, legname e petrolio per alimentare l’economia globale e facilitare la transizione ecologica. Un nuovo rapporto, pubblicato in vista della prossima Conferenza sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite a Belém, Brasile, evidenzia che le comunità locali, che da generazioni abitano la seconda foresta pluviale più grande del mondo, stanno pagando il prezzo più alto per l’estrazione. Questo evento, COP30, affronterà questioni cruciali come la gestione e il finanziamento delle foreste tropicali, fondamentali per la stabilità climatica.
Il rapporto della Global Alliance of Territorial Communities (GATC) e Earth Insight analizza come le industrie estrattive si stiano concentrando sulle terre delle comunità indigene e locali nel contesto delle grandi foreste tropicali. Nel Bacino del Congo, riconosciuto come il maggior serbatoio di carbonio forestale del pianeta, il 38% delle foreste comunitarie è minacciato da blocchi petroliferi, il 42% da attività minerarie e il 6% da sfruttamento forestale.
