Congiuntura Confcommercio: fondamentali solidi, ma i consumi restano stagnanti.

Congiuntura Confcommercio: fondamentali solidi, ma i consumi restano stagnanti.

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Il clima di incertezza internazionale sta influenzando negativamente la congiuntura economica italiana. Nonostante un iniziale trend di crescita dello 0,3% nel primo trimestre, recenti indicatori mostrano un indebolimento nella fiducia di famiglie e imprese, suggerendo dinamiche produttive più contenute per il secondo trimestre. I fondamentali dell’economia rimangono solidi ma non si traducono in un aumento significativo dei consumi. Gli ultimi dati sull’Indice dei Consumi indicano una ripresa limitata. L’inflazione appare sotto controllo, e l’andamento dei prezzi energetici contribuisce alla stabilizzazione, con speranze di una ripresa economica legata al miglioramento delle aspettative familiari.

Analisi dell’economia italiana: sfide e dinamiche attuali

ROMA (ITALPRESS) – Il contesto internazionale instabile continua a generare incertezze, contribuendo a un lieve deterioramento della situazione economica. Dopo un primo trimestre positivo, con una crescita dello 0,3%, gli indicatori economici italiani rivelano un progressivo indebolimento. Ultimamente, la fiducia di famiglie e imprese è in calo, suggerendo che il secondo trimestre potrebbe registrare una riduzione nelle dinamiche produttive. Questa situazione, anche al netto delle influenze stagionali, lascia intravedere un quadro complesso.

Malgrado i fondamentali economici siano sostanzialmente solidi, il potenziale di crescita in termini di consumi e investimenti stenta a manifestarsi, principalmente a causa dell’incertezza presente nel mercato. Secondo Confcommercio, le stime per aprile e maggio indicano un incremento del PIL dello 0,1% con una variazione annuale attesa dell’0,8%. Tuttavia, molte famiglie faticano a riattivare la domanda, un problema che sembra scaturire più dalle aspettative future diminuite che dai redditi positivi.

I consumi, misurati tramite l’ICC, riflettono questa situazione. A seguito di un bimestre difficile, l’indicatore per aprile ha registrato un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, grazie a un aumento nei beni e nei servizi. Tuttavia, se si escludono gli effetti di calendario, i consumi in volume sono rimasti stagnanti dal novembre 2024, evidenziando scelte più diversificate da parte dei consumatori, orientate verso esperienze piuttosto che beni materiali.

Per quanto riguarda i prodotti più maturi, come abbigliamento e elettrodomestici, la situazione è difficile. Solo sporadicamente si riscontrano miglioramenti, come per gli alimentari in aprile. L’inflazione, sebbene sotto controllo, mostra segnali di rallentamento, con una previsione di crescita dello 0,1% a maggio. Un possibile stabilizzarsi dei prezzi energetici e una situazione occupazionale moderatamente positiva potrebbero infine migliorare le aspettative delle famiglie, facilitando così una ripresa dei consumi e un’accelerazione dell’economia.

(ITALPRESS)

Prospettive dell’economia italiana tra incertezze e consumi stagnanti

ROMA (ITALPRESS) – La situazione internazionale continua a generare incertezze, contribuendo a un graduale deterioramento della congiuntura economica italiana. Dopo un primo trimestre positivo, con una crescita congiunturale dello 0,3%, i segnali più recenti mostrano un indebolimento. La fiducia di famiglie e imprese ha subito un calo, e si prevede che il secondo trimestre potrebbe presentare dinamiche produttive inferiori rispetto al previsto. Gli effetti di calendario potrebbero influenzare questi risultati, in particolare riferendosi ai periodi da febbraio ad aprile.

Nonostante i solidi fondamentali economici, la mancanza di comportamenti orientati a un incremento dei consumi e degli investimenti rimane evidente. L’incertezza si riflette nelle stime di Confcommercio, che indicano un aumento del PIL dello 0,1% ad aprile e maggio, portando la variazione annua allo 0,8%. Ciò rende possibile una crescita simile per il 2025, ma le famiglie faticano a riprendere una domanda sostenuta, principalmente a causa di aspettative future negative.

I consumi, misurati dall’indice ICC, mostrano una leggera ripresa in aprile con un incremento annuo dell’1,1%. Tuttavia, dal novembre 2024, i consumi sono rimasti sostanzialmente stabili in volume. Le famiglie tendono a concentrare le spese su esperienze legate al tempo libero piuttosto che su beni materiali, con i settori tradizionali come abbigliamento e elettrodomestici che continuano a soffrire. Solo sporadicamente alcuni settori, come quello alimentare ad aprile, mostrano segni di miglioramento.

Con l’inflazione sotto controllo e un incremento previsto dello 0,1% a maggio, la crescita annua si attesa all’1,8%, in leggera diminuzione rispetto ad aprile. La discesa dei prezzi energetici, che raggiungono i livelli minimi degli ultimi tre anni, sarà fondamentale nel mantenere l’inflazione stabile. Questa situazione, insieme a politiche monetarie più accomodanti e a miglioramenti nel mercato del lavoro, potrebbe favorire la ripresa delle aspettative delle famiglie, contribuendo a stimolare i consumi e a rilanciare il dinamismo produttivo.

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