Coralli secolari svelano che il Pacifico settentrionale si acidifica più rapidamente del previsto.
Secondo la NOAA, se le tendenze attuali proseguono, le acque superficiali degli oceani potrebbero raggiungere livelli di acidità maggiore del 150% rispetto ai livelli pre-industriali, una situazione che non si verifica da oltre 20 milioni di anni. L’assorbimento di CO₂ da parte dell’oceano riduce la disponibilità di ioni carbonato, rendendo più difficile per gli organismi marini formare gusci di carbonato di calcio. Questo lascia specie come crostacei e coralli con gusci più sottili e più deboli.
Inoltre, è preoccupante scoprire che l’acidità sta aumentando più rapidamente rispetto ai livelli di gas serra nell’atmosfera. “Ciò che mi preoccupa di più è che l’acidificazione nel Salish Sea e nel Sistema della Corrente della California non sta solo mantenendo il passo con la CO₂ atmosferica, ma è amplificata”, ha commentato Stoll.
La NOAA riporta che le concentrazioni di CO₂ in atmosfera sono aumentate di circa 120 parti per milione (ppm) dal 1888, superando i 414 ppm entro il 2020. Nel frattempo, la CO₂ disciolta nel Salish Sea è aumentata anche più rapidamente, di circa 172 ppm.
La continua acidificazione degli oceani e il suo impatto sugli ecosistemi marini richiedono urgentemente azioni per ridurre le emissioni di CO₂ globalmente, sottolineando l’importanza di un piano di gestione a lungo termine per le risorse ittiche e le politiche correlate.
