Cremona: scoprerta un’associazione a delinquere, sequestrati 1,5 milioni di euro

Cremona: scoprerta un’associazione a delinquere, sequestrati 1,5 milioni di euro

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Sequestro di beni per frode fiscale a Cremona

CREMONA (ITALPRESS) – Un’importante operazione della Guardia di Finanza di Cremona ha portato al sequestro di beni per un valore stimato di oltre 1,5 milioni di euro. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia, hanno preso di mira un gruppo di imprenditori edili di Castelcovati (BS) accusati di far parte di un’organizzazione dedita a frodi fiscali. Gli agenti hanno eseguito un provvedimento cautelare che ha coinvolto quattro società e tre persone fisiche, dislocando un totale di 14 immobili, 6 autovetture e 19.000 euro in contante, oltre a 13 rapporti finanziari con saldi attivi di circa 250.000 euro.

L’operazione è stata convalidata dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Brescia, il quale ha ritenuto sussistere gravi indizi riguardo la creazione di una associazione per delinquere. Secondo le accuse, Tre imprenditori edili avrebbero gestito tre aziende ubicate a indirizzi fittizi, utilizzando prestanomi per emettere fatture per operazioni inesistenti. Queste pratiche avrebbero permesso loro di compensare indebitamente crediti IVA fittizi, oltre ad evitare il pagamento delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali dovuti per i lavoratori.

Le modalità illecite dell’organizzazione criminale

Le indagini hanno rivelato che le aziende coinvolte non operavano in modo lecito, ma funzionavano come “serbatoi di manodopera”. L’obiettivo era quello di fornire lavoratori a una società “sana” del gruppo con sede a Castelcovati. Il sistema implementato prevedeva l’emissione di fatture per prestazioni di lavoro inesistenti, eludendo le normative e senza le opportune autorizzazioni.

“La lotta all’illegalità è una priorità per la Guardia di Finanza e continua a produrre risultati significativi”, ha dichiarato il Colonnello della Guardia di Finanza di Cremona. “Interventi come questi sono essenziali per garantire che le leggi fiscali vengano rispettate e per proteggere le aziende che operano in modo corretto. La nostra presenza sul territorio è costante e la collaborazione con la Procura è fondamentale per smascherare queste pratiche fraudolente”.

L’indagine è emersa a seguito di controlli fiscali su due imprese cremonesi e ha portato alla luce un giro di fatture per operazioni inesistenti che ammonterebbe a circa 7 milioni di euro. Di questa somma, 4,8 milioni riguardano operazioni oggettivamente inesistenti, mentre 2,2 milioni ricadono su quelle soggettivamente inesistenti. Anche l’illecita somministrazione di 339 lavoratori dipendenti tra il 2021 e il 2023 ha contribuito a queste manovre illecite.

Il Tribunale di Brescia ha anche disposto la liquidazione giudiziale delle tre imprese coinvolte. Ulteriori approfondimenti investigativi hanno rivelato tentativi di bancarotta fraudolenta patrimoniale per un valore di 1,4 milioni di euro. È emerso che parte di questi fondi è stata successivamente auto-riciclata attraverso l’acquisto di orologi di lusso in una gioielleria di Montecarlo.

In un comunicato ufficiale, la Procura di Brescia ha annunciato l’emissione di un avviso relativo alla conclusione delle indagini, nel quale si ipotizzano reati come associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta.

Il caso ha sollevato l’attenzione dell’opinione pubblica e dei media, il cui interesse è stato accentuato dalle dimensioni e dalla complessità dell’operazione investigativa. Fonti ufficiali degli enti coinvolti hanno sottolineato l’importanza di un coordinamento tra le diverse autorità per assicurare che le leggi fiscali vengano rispettate e che i responsabili di tali frodi vengano portati davanti alla giustizia.

Questa operazione dimostra non solo l’impegno delle autorità locali ma anche la crescente consapevolezza riguardo alle pratiche illecite che danneggiano l’integrità del sistema economico. La Guardia di Finanza continuerà a monitorare il territorio con l’obiettivo di scoraggiare ulteriori atti di frode fiscale e di assicurare un ambiente di lavoro leale e competitivo per tutte le aziende settoriali.

Fonti: Guardia di Finanza, Procura della Repubblica di Brescia, ITALPRESS.

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