Il ddl concorrenza rallenta, approvati 4 emendamenti e torna al Senato

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Un altro stop al ddl concorrenza per ricevere il via libera definitivo. A un passo dal traguardo alla Camera, dopo il via libera del Senato, le commissioni Finanze e Attività Produttive hanno approvato 4 emendamenti che imporranno un ritorno del testo emendato al Senato.

Le parole del ministro Calenda

“Con tutto il dovuto rispetto per il Parlamento la decisione di riaprire il ddl concorrenza a più di 850 giorni dalla sua presentazione, è difficilmente comprensibile e rischia di trasmettere l’ennesimo segnale negativo a cittadini, imprese e istituzioni internazionali”, ha commentato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che caldeggiava invece un ritiro degli emendamenti e il voto di fiducia per chiudere la partita.

I quattro emendamenti

Gli emendamenti approvati al ddl Concorrenza riguardano quattro capitoli importanti del provvedimento: assicurazioni, energia, telemarketing e odontoiatri.

Andando in ordine, sul primo tema si è deciso reintrodurre il tacito rinnovo sulle polizze assicurative “del ramo danni di ogni tipologia, alla loro scadenza”.

In materia energetica, è stata eliminata la possibilità di mettere all’asta la fornitura di energia elettrica per i clienti che non avranno scelto il loro fornitore allo scadere del sistema di maggior tutela attualmente vigente (a cui lo stesso ddl Concorrenza ha messo uno stop a partire dal 1° luglio 2019).

Sulle attività di telemarketing si sopprime un comma introdotto dal Senato con cui venivano stabiliti alcuni contenuti necessari dei contatti vocali non sollecitati da parte di operatori nei confronti degli abbonati. Viene eliminata anche la regola che consente la telefonata “solo quando l’abbonato, acquisite le suddette informazioni, presta un consenso esplicito”.

L’ultima correzione è quella che riguarda le società odontoiatriche, l’emendamento approvato prevede che l’esercizio dell’attività di odontoiatra sia consentito solo a chi ha l’abilitazione e alle società operanti nel settore odontoiatrico le cui strutture siano dotate di un direttore sanitario iscritto all’albo degli odontoiatri e all’interno delle quali le prestazioni siano erogate da soggetti in possesso dei titoli abilitanti.

 

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