Economia sommersa in Italia: valore record a 198 miliardi euro nel 2024

Economia sommersa in Italia: valore record a 198 miliardi euro nel 2024

Economia sommersa in Italia: valore record a 198 miliardi euro nel 2024

Nel 2023, l’economia non osservata in Italia ha raggiunto un valore di 217,5 miliardi di euro, con un aumento del 7,5% rispetto al 2022, superando il 10% del Pil. L’economia sommersa, esclusi i fenomeni illegali, vale circa 198 miliardi, mentre le attività illegali sfiorano i 20 miliardi. Le unità di lavoro irregolari sono oltre 3 milioni, in crescita di 145 mila unità. La sotto-dichiarazione e il lavoro irregolare rappresentano le principali componenti del sommerso, con dinamiche settoriali diverse. Settori come servizi alle persone e commercio mostrano maggior incidenza del sommerso, mentre costruzioni e agricoltura registrano una riduzione. Le attività illegali crescono dell’1%.

Incremento dell’economia non osservata in Italia nel 2023: dati e dinamiche settoriali

Nel 2023 il valore dell’economia non osservata in Italia è aumentato di 15,1 miliardi di euro, con una crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente, superando il tasso del Pil corrente che si è attestato al +7,2%. L’economia sommersa, che esclude le attività illegali, ha raggiunto quasi 198 miliardi di euro, con un incremento di 14,9 miliardi. Le attività illegali, invece, si sono avvicinate ai 20 miliardi. Le unità di lavoro irregolari sono 3,132 milioni, con un aumento di oltre 145 mila rispetto al 2022. Le componenti principali del sommerso comprendono la sotto-dichiarazione di fatturato e costi, l’uso di lavoro irregolare, il valore di fitti e mance non dichiarati, e un’ulteriore quota stimata dal confronto tra offerta e domanda.

L’economia illegale include attività vietate dalla legge, come la produzione di stupefacenti, la prostituzione e il contrabbando di tabacco, oltre a fenomeni legali ma svolti da operatori non autorizzati, e rappresenta una quota pari all’8,2%. Nel 2023 il valore aggiunto totale generato dall’economia non osservata ha raggiunto 217,5 miliardi di euro, mostrando una crescita del 7,5% rispetto all’anno precedente e una leggera crescita della sua incidenza sul Pil al 10,2%. La crescita è stata trainata soprattutto dall’incremento del valore aggiunto generato dal lavoro irregolare (+11,3%) e dalla sotto-dichiarazione (+6,6%). Le altre componenti del sommerso hanno avuto un aumento più contenuto, così come le attività illegali che sono cresciute dell’1%.

Il peso relativo delle diverse componenti ha subito una leggera variazione: il contributo del lavoro irregolare è salito al 35,5%, mentre quello derivante dalla sotto-dichiarazione è sceso al 49,7%. Il ruolo delle altre componenti del sommerso si attesta al 5,6% e quello dell’economia illegale si è ridotto al 9,2%. I settori con la maggiore incidenza del sommerso sono “Altri servizi alle persone” (32,4%), “Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione” (18,8%) e “Costruzioni” (16,5%). L’incidenza del sommerso ha mostrato dinamiche differenziate tra i vari settori, con cali nelle Costruzioni e in Agricoltura e aumenti negli “Altri servizi alle persone” e in “Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione”.

Per quanto riguarda le attività illegali, queste hanno prodotto un valore aggiunto di circa 20 miliardi, corrispondente allo 0,9% del Pil, con un incremento annuo dell’1%. I consumi finali di beni e servizi illegali si sono mantenuti stabili a 22,7 miliardi di euro, equivalenti all’1,8% della spesa totale per consumi finali. Nel periodo 2020-2023 si è registrata una crescita media annua rispettivamente del 4,4% nel valore aggiunto e del 4,5% nella spesa per consumi legati a queste attività.

Incremento dell’economia non osservata in Italia nel 2023: dati e dinamiche settoriali

Nel 2023 il valore complessivo dell’economia non osservata in Italia ha registrato una crescita significativa, aumentando di 15,1 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, pari a un +7,5%. L’economia sommersa, che esclude le attività illegali, si attesta a quasi 198 miliardi di euro, con un aumento di 14,9 miliardi. Le attività illecite, comprendenti traffico di stupefacenti, prostituzione e contrabbando di tabacco, raggiungono circa 20 miliardi di euro. Aumentano anche le unità di lavoro irregolari, che nel 2023 sono salite a 3,132 milioni, con un incremento di oltre 145 mila unità rispetto al 2022. L’Istat sottolinea come le componenti principali dell’economia sommersa siano collegate a sotto-dichiarazioni volontarie di ricavi e costi, utilizzo di lavoro non regolare, fitti non dichiarati e mance, oltre a una componente residua emergente dalla riconciliazione statistica.

Le attività illegali, regolamentate a livello europeo, rappresentano una quota rilevante ma in lieve diminuzione: il loro peso si attesta al 9,2% nel 2023, in calo rispetto agli ultimi anni. Il valore aggiunto complessivo generato dall’economia non osservata raggiunge i 217,5 miliardi di euro, pari al 10,2% del PIL nazionale, che nel 2023 è aumentato del 7,2%. La crescita maggiore è attribuita al lavoro irregolare, con un aumento dell’11,3%, mentre la sotto-dichiarazione cresce del 6,6%. Le altre voci, come fitti e mance, registrano incrementi più contenuti.

Diversi settori economici mostrano differenze notevoli nell’incidenza del sommerso. Il peso maggiore si riscontra negli “Altri servizi alle persone” con il 32,4%, seguito da “Commercio, trasporti, alloggio e ristorazione” (18,8%) e “Costruzioni” (16,5%). Si osserva un aumento del sommerso soprattutto nei servizi alle persone (+2,3 punti percentuali), mentre settori come l’agricoltura e le costruzioni vedono una contrazione. Nel settore agricolo, il sommerso è collegato quasi esclusivamente al lavoro irregolare, rappresentando il 14,9% del valore aggiunto complessivo.

Il valore aggiunto prodotto dalle attività illegali ha raggiunto i 20 miliardi di euro nel 2023, pari allo 0,9% del PIL, con un incremento dell’1% rispetto all’anno precedente. I consumi finali di beni e servizi illegali rimangono stabili intorno ai 22,7 miliardi di euro, corrispondenti all’1,8% della spesa complessiva per consumi finali. Nel periodo 2020-2023 si evidenzia una tendenza alla crescita sia del valore aggiunto che della spesa finale delle attività illecite, con tassi medi annui intorno al 4,4-4,5%.

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