Facebook dichiara guerra alle bufale

Dopo la notizia che vedeva Facebook in un progetto per “stanare i furbetti delle tasse“, adesso dice ‘Stop alle bufale. Dopo l’accesa polemica sulle notizie false diffuse durante le presidenziali statunitensi, che avrebbero, secondo alcuni, penalizzato fortemente Hillary Clinton, sarà finalmente possibile segnalare le notizie false messe in circolo sul popolare social network.

Ad annunciare l’importante svolta è il fondatore Mark Zuckerberg, che con un lungo post sul suo profilo spiega le ragioni che hanno portato l’azienda a prendere questa decisione. «Abbiamo la responsabilità di assicurarci che facebook abbia il miglior impatto possibile sul mondo, questo aggiornamento è solo uno di tanti passi avanti».

«Facebook  – continua Zuckerberg – è un genere di piattaforma diversa da qualunque cosa l’abbia preceduta. Abbiamo una responsabilità maggiore della semplice fornitura della tecnologia attraverso la quale scorre l’informazione». Dunque  «qualcosa di più di un semplice distributore di notizie», ma uno spazio dove la gente possa essere informata.

Verrà inserito un pulsante che consentirà, a quasi 2 miliardi di utenti in tutto il mondo, di segnalare una notizia falsa, che verrà successivamente elaborata dalle organizzazioni dedicate al fact-checking,  in linea con l’International Fact Checking Code of Principle stilato dal Poynter Institute. Nel caso in cui la notizia sarà ritenuta falsa, il post sarà segnalato come “controverso”, insieme ad un documento che spiega il perché.

Il servizio partirà prima in inglese e poi nelle altre lingue. Solo allora il meccanismo riuscirà ad avere un impatto significativo sulla diffusione di notizie false in altre lingue, come l’italiano.

Come funzionano le bufale su Facebook

Ma quali sono i trucchi usati dalle migliaia di pagine registrate per poter diffondere le cosiddette bufale? Uno stratagemma è sicuramente quello di usare nomi simili a quelli di testate molto conosciute, lanciando titoli “acchiappa click” sui temi più scottanti. E accade spesso che gli utenti condividano un articolo dal titolo ad effetto, senza averlo realmente letto, contribuendo alla diffusione delle notizie false.

Per porre rimedio all’effetto virale delle bufale sarà possibile attribuire un punteggio basso agli articoli e renderli automaticamente meno visibili nella sezione delle news.