Razzismo davanti ai bambini: quando si toccherà il fondo della società?

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Razzismo nello Sport: Episodi Inaccettabili a Novara

Durante una partita di hockey a rotelle a Novara, avvenuta il 29 novembre scorso, si è verificato un episodio raccapricciante. Alcuni tifosi dell’Amatori Lodi hanno rivolto cori razzisti contro Bruno Dinis, un giovane giocatore dell’Azzurra Novara. Questo intollerabile comportamento ha avuto luogo di fronte a bambini e genitori di una scuola primaria, invitati a osservare la gara. Situazioni simili riaffermano la triste evidenza che il razzismo non risparmia neppure i contesti che dovrebbero essere educativi e protettivi.

La società Azzurra Hockey ha espresso forte condanna, definendo “allucinanti” e di “chiaro sfondo razziale” i cori emessi. Dinis è stato descritto come un atleta esemplare, noto per la sua sportività e professionalità. In seguito all’incidente, il club ha immediatamente segnalato l’accaduto alla Federazione e sta raccogliendo prove audio-video per supportare la sua denuncia.

Un Fenomeno non Isolato

Questo episodio, purtroppo, non è un caso isolato. Secondo il rapporto UNAR–UISP 2022, che analizza la discriminazione nello sport in Italia, tra il 2021 e il 2022 si sono registrati 211 episodi di discriminazione. Di questi, ben il 40,3% riguardava atti di natura etnico-razziale, con un ulteriore 37,9% legato a caratteristiche fisiche e corporee, come il colore della pelle.

Questi dati evidenziano che il razzismo non si limita a eventi di grande portata come le partite di Serie A, ma è purtroppo presente anche nei campionati minori e dilettantistici. Gli ambienti provinciali, come il contesto di Novara, si rivelano spesso teatro di atti di discriminazione.


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