Regeni, il video dove parla con capo degli ambulanti che lo denunciò

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Ci sono novità sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso il 25 gennaio scorso e ritrovato morto una settimana dopo, al Cairo, mentre conduceva delle ricerche universitarie sulla condizione dei venditori ambulanti e i diritti dei lavoratori in Egitto.

Sembra che qualcosa si stia muovendo; una tv egiziana ha trasmesso un video, chiaramente girato all’insaputa del ricercatore friulano, in cui si vede Giulio Regeni parlare con il presidente del sindacato dei venditori ambulanti egiziani, Mohamed Abdallah, che lo denunciò .

L’uomo in realtà era una spia della polizia egiziana, negli incontri con Regeni chiede denaro per curare la propria moglie malata di cancro, ma  Giulio rifiuta di darlo ma prospetta la possibilità di finanziare la raccolta di “informazioni” sul sindacato e i suoi “bisogni”, soldi che potrebbero arrivare da una fondazione inglese che offre contributi fino a 10 mila sterline per la promozione e lo sviluppo di ricerche in materi sociali.

Il ricercatore stava svolgendo un dottorato nell’ambito delle libertà sociali, la scelta di Regeni di occuparsi degli ambulanti fu dettata da “una spinta umanitaria, poiché si tratta di persone povere e prive di capitali, alcuni dei quali hanno una laurea e nonostante questo lavorano per strada, voleva mettere in luce tutto questo.

Il video sarebbe stato girato il 6 gennaio 2016, con una telecamera, in dotazione alla polizia del Cairo, nascosta in un bottone della camicia di Abdallah. Per chi indaga in Italia sull’omicidio del ricercatore friulano ciò confermerebbe del coinvolgimento della polizia nella realizzazione del video. Il video mostra il volto di Regeni, di cui si sente la voce parlare in buon arabo e rispondere a un uomo che parla egiziano e che evidentemente tiene un telefonino nascosto.

Ad Abdallah che insiste, il ricercatore replica che soldi “arrivano attraverso la Gran Bretagna e il centro egiziano che lo da’ agli ambulanti”. “Bisogna cercare di avere idee e ottenere informazioni prima del mese di marzo”, dice fra l’altro Regeni nel video di 3:47′. Alla domanda “che tipo di informazioni vuoi?”, il ricercatore risponde: “qual è la cosa più importante per te per quanto riguarda il sindacato e quali sono i bisogni del sindacato”. “Voglio idee a partire da tale questione, la più importante per noi, e si potranno sviluppare le idee”, dice ancora Regeni.

Il procuratore generale egiziano in questi giorni ha finalmente dato il via libera agli esperti italiani e a una compagnia tedesca specializzata nel recupero di filmati delle telecamere a circuito chiuso per esaminare alcune immagini girate al Cairo, come parte dell’indagine sull’omicidio di Giulio Regeni. Sarà possibile esaminare i filmati girati nella metro del quartiere di Dokki, dove il ricercatore italiano viveva.

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