Sei agenti arrestati a Milano, soldi in cambio di permessi di soggiorno

Sei agenti arrestati a Milano, soldi in cambio di permessi di soggiorno

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Sei agenti arrestati a Milano. Un giro di carte di soggiorno rilasciate dietro compensi che andavano da poche centinaia di euro ad alcune migliaia. Quattro sono finiti in carcere con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’illecito rilascio di permessi di soggiorno, oltre a falso in atto pubblico e accesso abusivo a sistemi informatici.

Per due sono stati disposti gli arresti domiciliari perché estranei all’associazione. Si tratta di agenti dell’ufficio immigrazione, immediatamente sospesi, hanno tra i 40 e i 50 anni.

Sei agenti arrestati a Milano: l’accusa è di corruzione

I soggetti rilasciavano permessi di soggiorno a immigrati in cambio di soldi. Un’organizzazione a delinquere dedita alla corruzione. Arrestati anche 3 intermediari stranieri: due ristoratori cinesi e un arabo (che è ancora ricercato).

Gli imprenditori stranieri procacciavano i «clienti» per questo traffico di permessi di soggiorno. Gli agenti «oliavano» le pratiche per il rilascio dei documenti anche quando non c’erano tutti i requisiti necessari.

Il ‘prezzo’ delle pratiche andava dai 500 ai 5000 euro. I casi scoperti dai colleghi della squadra mobile “sono sicuramente superiori al centinaio”.

Almeno un centinaio gli stranieri che hanno ottenuto illegittimamente la carta di soggiorno, in cambio di una somma di denaro che andava da alcune centinaia ad alcune migliaia di euro, dal 2013 alla prima metà del 2016.

Il ‘prezzo’ delle pratiche andava dai 500 ai 5000 euro. I casi scoperti dai colleghi della squadra mobile “sono sicuramente superiori al centinaio”.

Nel corso delle indagini è emerso che gli agenti coinvolti si lamentavano dei controlli stringenti iniziati con l’arrivo della nuova dirigente dell’Immigrazione. Proprio per questo motivo, di fronte all’aumento dei controlli interni, hanno iniziato ad appoggiarsi a colleghi distaccati nei commissariati.

Nel corso dell’inchiesta è stata sequestrata in via preventiva anche una villa del ‘700 nel Magentino del valore di 690mila euro. Si tratta di un immobile di pregio intestato alla moglie di uno dei poliziotti.

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