Test nordcoreani, l’America chiama l’Onu: “Pronti a opzione militare”

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L’America non resta ferma dopo il test missilistico della Corea del Nord nei mari dell’Alaska. Il leader americano Donald Trump si è rivolto all’Organizzazione delle nazioni unite per cercare supporto. Gli Usa hanno proposto all’Onu un nuovo pacchetto di sanzioni contro Pyongyang e si sono detti pronta “a usare qualsiasi mezzo, inclusa l’opzione militare”.

L’America: “Pronti a opzione militare, se dovremo”

Londra e Parigi appoggiano la decisione americana, Russia e la Cina si oppongono. L’ambasciatrice americana, Nikki Haley, dichiara: “Oggi è un giorno buio, perché le azioni della Corea del Nord hanno reso il mondo un posto più pericoloso. Il lancio di un missile intercontinentale da parte della Nord Corea è una chiara escalation militare che sta chiudendo rapidamente la possibilità di una soluzione diplomatica. Gli Usa sono pronti a usare qualsiasi mezzo, compresa la forza militare, se dovremo”.

Russia: “Moderare e non provocare”

L’ambasciatore della Russia all’Onu, Vladimir Safronkov, risponde: “Russia e Cina condividono la preoccupazione di una escalation nella penisola coreana. Siamo contrari a qualsiasi affermazione o azione che porti ad una escalation, lanciamo un appello alla moderazione e non alla provocazione. La possibilità dell’uso della forza militare deve essere esclusa”.

Il parere della Cina

Anche la Cina ha espresso la propria opinione tramite l’ambasciatore cinese, Liu Jieyi: “Il missile balistico è una flagrante violazione. Si chiede a tutte le parti coinvolte di esercitare moderazione, evitare azioni provocatorie, retorica belligerante, dimostrando la volontà di dialogo incondizionato e lavorando attivamente assieme per disinnescare la tensione”.

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