Totti rompe il silenzio: “Scudetto? Spero non all’Inter”

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Francesco Totti dopo mesi di silenzio dal suo addio al calcio ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera sulla questione Nazionale. Durante l’intervista lancia una frecciatina a Ventura, reo, a suo avviso, di non aver schierato Insigne dall’inizio e consiglia il nuovo ct: “Con me Insigne avrebbe giocato dal primo minuto. In Federazione serve gente come Tommasi, con Montella nuovo ct”.

Chi vince lo scudetto secondo Totti? “Se non alla Roma, preferisco al Napoli, ma non all’Inter”, dice. Ma cos’è cambiato nella vita di Totti da quando ha lasciato il calcio: “È cambiato tutto: la vita, la testa, il fisico. Prima mi svegliavo presto per allenarmi, adesso c’è una giornata da programmare. Non è stato semplice, volevo godermi i figli, in modo da partire riposato per questo nuovo percorso. Non potevo non restare nel mondo del calcio: per me è tutto, lavorerò sempre qui, ne sono convinto. Posso restare a contatto con l’allenatore e gli altri dirigenti. Io so come trattare i giocatori, conosco i momenti, le dinamiche dello spogliatoio, le parole, gli sguardi. Ci torno, l’unica differenza è che non mi spoglio”.

Poi Totti torna sul suo ritiro dal calcio: “Non me lo aspettavo così, è stato molto emozionante. Sembravo un fratello per tutti, non solo un capitano. Quel giorno, a nessuno importava del risultato. Sembra quasi strano per me dirlo, dato che per me la Roma viene prima di tutto. Sarei potuto andare al Real Madrid, ma mai con un’altra maglia in Italia. Ho scelto con il cuore, e non me ne sono mai pentito. Non ho rimproverato nulla a Spalletti: avrei voluto giocare di più, ma ho sempre accettato le sue decisioni, è l’allenatore a scegliere. Mi hanno chiamato dagli Emirati e dagli Stati Uniti, ma ho ancora scelto la Roma. All’inizio ho avuto problemi anche con Pallotta, ma poi abbiamo messo tutto da parte per lottare per una causa comune”.

Poi, passa all’argomento Nazionale: “Assurdo pensare che a giugno accenderò la tv e non ci sarà l’Italia ai Mondiali, non mi aspettavo questo dramma calcistico. Con me, Insigne avrebbe giocato dal primo minuto, lui può sempre risolvere la partita in qualsiasi momento. In Federazione serve gente come Damiano Tommasi, e non solo perché è mio amico, ma perché è competente: con lui, all’estero, fai bella figura, perché è giovane, trasparente e pulito. E in panchina ci metto Montella, così rifaccio la Roma dello Scudetto”.

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