Agricoltore europeo denuncia TotalEnergies: udienza storica sui danni causati dai cambiamenti climatici.

Agricoltore europeo denuncia TotalEnergies: udienza storica sui danni causati dai cambiamenti climatici.

Agricoltore europeo denuncia TotalEnergies: udienza storica sui danni causati dai cambiamenti climatici.


Pubblicato il 19/11/2025 – 11:00 CET

Una Causa Climática Senza Precedenti in Belgio

Il 19 novembre segna l’inizio di una causa climatica storica che coinvolge Hugues Falys, un agricoltore belga, e TotalEnergies, uno dei principali colossi petroliferi del mondo. Questa azione legale, che ha visto la luce quasi due anni dopo la sua presentazione, rappresenta un passo deciso nella lotta contro le grandi multinazionali responsabili del cambiamento climatico.

Nel marzo 2024, Falys ha citato in giudizio TotalEnergies davanti al tribunale commerciale di Tournai. L’agricoltore di Hainaut accusa la multinazionale di aver causato danni significativi alla sua azienda agricola a causa delle sue attività, collegate agli eventi meteorologici estremi che caratterizzano gli effetti del cambiamento climatico.

Il Peso del Cambiamento Climatico sull’Agricoltura

Hugues Falys ha sottolineato l’impatto «notevole» che il cambiamento climatico ha avuto sulla sua attività agricola. Le sue rese coltivabili hanno subito danni da piogge torrenziali, ondate di calore e periodi di siccità, eventi che stanno diventando sempre più frequenti. «Come tutti gli agricoltori, sono in prima linea di fronte al cambiamento climatico», dichiara Falys, rimarcando la responsabilità delle multinazionali: «Chi è responsabile deve rispondere delle proprie azioni».

Le organizzazioni non governative che supportano Falys, tra cui FIAN, Greenpeace e la Lega dei Diritti Umani, hanno espresso la loro solidarietà all’agricoltore belga in questo importante processo legale. Sostenute dalla Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH), queste ONG chiedono a TotalEnergies di fermare tutti i nuovi investimenti nei progetti legati ai combustibili fossili, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche aziendali per proteggere il clima.

«È il momento di dare un segnale forte al mondo delle multinazionali — dice Gaëlle Dusepulchre di FIDH — La soluzione alla crisi climatica richiede un’immediata cessazione dei nuovi investimenti nei combustibili fossili per ridurre le emissioni di gas serra». Queste parole sottolineano l’urgenza di un intervento drammatico per affrontare il problema climatico.

Le Attività di TotalEnergies: Un Paradosso di Investimenti

Recentemente, TotalEnergies ha destato attenzione per un investimento climatico annunciato di 100 milioni di dollari (circa 86,25 milioni di euro) durante la COP30, mentre contemporaneamente l’azienda si continua a dedicare alla produzione di combustibili fossili. Questa tensione è esemplificata dal fatto che circa 20 aziende nel settore sono responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas serra globali.

In un recente comunicato, FIDH ha riportato che TotalEnergies ha incrementato del 4% la propria produzione di idrocarburi, complicando ulteriormente le raccomandazioni del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC). Queste raccomandazioni indicano che la produzione di idrocarburi deve diminuire drasticamente per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 °C.

A questo riguardo, Dusepulchre aggiunge: «Speriamo che il tribunale costringa TotalEnergies a investire davvero nella transizione verde e a garantire che i diritti umani non siano messi in pericolo dal collasso climatico». Questa causa non è solo una battaglia legale; è una questione di giustizia sociale e ambientale.

Le Risposte di TotalEnergies e Aspettative Future

Euronews Green ha cercato risposte ufficiali da parte di TotalEnergies riguardo all’intenzione di cessare gli investimenti nei combustibili fossili e sull’accettazione della responsabilità per i danni legati al clima alla fattoria di Falys. Fino al momento della pubblicazione, l’azienda non ha fornito commenti ufficiali.

La sentenza del tribunale è attesa non prima dell’inizio del 2026. Questo processo legale in Belgio avrà sicuramente un impatto significativo non solo sulla vita di Falys, ma anche sull’intero panorama legale legato alle responsabilità aziendali nell’affrontare il cambiamento climatico.

Fonti ufficiali come il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) e le organizzazioni non governative citate forniscono un quadro chiaro sul dibattito attuale riguardo le responsabilità delle multinazionali nella crisi climatica e sul futuro della nostra lotta contro i cambiamenti climatici.

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