Disabili, in Italia 273 mila alloggiano in centri poco accoglienti

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Parli di disabilità e in Italia si avverte che spesso coincide ancora con emarginazione, abbandono.

Una condizione che riguarda tante persone, specialmente gli anziani. L’allarme lo ha lanciato la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, per restituire centralità a un tema drammatico, troppo spesso considerato marginale o eccezionale: la segregazione delle persone con disabilità.

Sono 273.316 le persone con disabilità che vengono ospitate dai presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari.

La maggioranza sono anziani non autosufficienti

Oltre l’83% sono anziani non autosufficienti, che nella quasi totalità dei casi vivono in strutture che non riproducono le condizioni di vita familiari.

Nel 2016, tra le violazioni penali più frequenti, l’Arma dei Carabinieri rileva 114 casi di maltrattamenti, 68 di abbandono d’incapace, 16 di lesioni personali e 16 di sequestro di persona.

Attualmente, precisa la Fish, in Italia sono 13.203 i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi al 31 dicembre 2014 (ultimo dato disponibile), per un totale di 399.626 posti letto.

Dati in crescita rispetto a quelli registrati nel 2013 (pari 12.261 presidi, per un totale di 384.450 posti letto), ma in calo nel confronto con il 2009 (quando i presidi erano 13.207 per un totale di 429.220 posti disponibili).

Gli ospiti dei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari sono 386.072 (+5,1% rispetto all’anno precedente, ma in calo del 4,5% nel confronto con il 2009).

Quasi 290 mila sono anziani con almeno 65 anni di età (il 75,1% degli ospiti complessivi). Oltre 76mila sono adulti tra i 18 e i 64 anni (il 19,7% del totale). Quasi 20mila sono minori.

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