L’evoluzione dell’approccio medico nell’era dell’ipertecnologia

L’evoluzione dell’approccio medico nell’era dell’ipertecnologia

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In un’intervista con la dottoressa Lidia Rota, ematologa specializzata in malattie della coagulazione, si affronta il tema della medicina personalizzata. La dottoressa sottolinea l’importanza di un approccio umano, basato sull’osservazione attenta e sul dialogo approfondito con il paziente. In un’epoca in cui l’accesso a molte informazioni è facilitato, c’è il rischio di cadere in una medicina meccanicistica e impersonale. Rota enfatizza la necessità di trattare ogni paziente individualmente, evitando di categorizzarli e curarli in modo uniforme. La medicina personalizzata richiede tempo e un coinvolgimento attivo del paziente nel proprio percorso di cura, contrapponendosi a un approccio standardizzato e affrettato.

Un approccio umano in medicina: l’importanza dell’unicità del paziente

Ogni individuo è unico e irripetibile, e pertanto merita un approccio personalizzato in medicina. In un’epoca in cui i medici dispongono di una vasta quantità di dati e informazioni provenienti da numerosi esami, c’è la tentazione di seguire semplicemente le linee guida predefinite per trattare i pazienti. Tuttavia, l’importanza di un dialogo approfondito, un’osservazione attenta e l’analisi caso per caso sono fondamentali per fornire cure efficaci e rispettare l’unicità di ogni individuo.

Lidia Rota, ematologa e fondatrice di ALT, sottolinea come l’approccio medico sia radicalmente cambiato nel corso degli anni. Con l’avvento di strumenti di diagnostica sempre più sofisticati, c’è il rischio di perdere di vista l’importanza dell’esperienza clinica e del rapporto umano tra medico e paziente. In un’era in cui l’accesso a informazioni è illimitato, è essenziale non perdersi nella meccanicità del trattamento standardizzato, ma piuttosto concentrarsi sull’unicità di ogni singolo paziente.

La fiducia e il coinvolgimento attivo del paziente nella propria cura sono elementi sempre più rari all’interno del sistema sanitario. Rota sottolinea l’importanza di dedicare il tempo necessario ai pazienti, ascoltarli attentamente e coinvolgerli nel percorso terapeutico. Questo approccio non solo migliora la qualità delle cure, ma crea un legame più forte tra medico e paziente, riducendo il rischio di episodi di violenza nei confronti del personale medico.

Infine, l’ematologa riflette sull’impatto dell’intelligenza artificiale in campo medico. Sebbene l’innovazione tecnologica offra opportunità straordinarie, è fondamentale non perdere di vista il valore dell’esperienza umana e dell’empatia nel rapporto medico-paziente. Nonostante le potenzialità dell’IA, il ruolo del medico rimarrà essenziale nel fornire cure personalizzate e umane, che tengano conto non solo dei dati clinici, ma anche delle esigenze e dei desideri individuali dei pazienti.

Approccio medico olistico: cura personalizzata e umanità al centro

ROMA (ITALPRESS) – Ogni individuo è unico e irripetibile. E in quanto tale, va curato. Anche in medicina l’approccio è fondamentale, soprattutto lo è in anni in cui il medico ha a disposizione un numero incredibile di dati, frutto anche dei tantissimi esami oggi possibili. In questo contesto, è forte la tentazione di fare diagnosi e somministrare cure limitandosi a seguire le raccomandazioni e le linee guida, insomma attenendosi a ciò che è stato individuato per il gruppo, senza porre attenzione all’unicità del paziente.

Il dialogo approfondito e l’osservazione attenta, insieme agli esami considerati caso per caso necessari, permettono invece quel fare ipotesi che è la parte importante della professione medica intesa come attività squisitamente umana e ancora lontanissima dalle performance dell’intelligenza artificiale. Sono questi alcuni dei temi trattati da Lidia Rota, ematologa specialista in emostasi e prevenzione delle trombosi, malattie cardiovascolari, malattie della coagulazione ed embolia, nonchè fondatrice e presidente di ALT, l’associazione italiana per la lotta alla trombosi, intervistata da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell’agenzia di stampa Italpress.

La capacità di fidelizzare il paziente e di prendersi il tempo necessario sono aspetti sempre più rari nel mondo della sanità. Il rischio è che il paziente diventi un pò più neutro e non si leghi al suo medico. Deve invece ascoltarlo, capirlo e diventare parte della cura. Il servizio sanitario nazionale con un approccio simile avrebbe un vantaggio, perchè vorrebbe dire dare più tempo al medico quando fa una prima visita, fare un investimento che darà una buona rendita.

Sull’intelligenza artificiale, Rota sottolinea che l’innovazione è straordinaria, ma bisogna fare attenzione a non farci sopraffare. L’intelligenza artificiale cambierà la vita di moltissimi medici, ma è fondamentale non perdere l’umanità nell’approccio alla cura. Infine, nel suo personale approccio in ambito medico, Rota privilegia visite approfondite, evitando eccessivi esami per non mettere i pazienti in un circolo diagnostico. La sua attenzione alla persona nel contesto complessivo della sua salute è il nucleo centrale della sua pratica medica quotidiana. (ITALPRESS).

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