Manca la definizione dei dettagli per il cessate il fuoco a Gaza in Israele.

Manca la definizione dei dettagli per il cessate il fuoco a Gaza in Israele.

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Una fonte diplomatica israeliana conferma che i dettagli per il rilascio degli ostaggi con Hamas non sono ancora definiti. Il primo ministro Benjamin Netanyahu vuole concludere l’accordo prima di presentarlo al governo. Hamas è stato costretto a ritrattare le richieste dell’ultimo minuto sul corridoio di Filadelfia. Si è verificato un disaccordo sulle identità dei prigionieri palestinesi da rilasciare. Il leader dello Shas ha annunciato che l’accordo finale è stato raggiunto. Il governo dovrebbe riunirsi presto per approvare l’accordo, nonostante l’opposizione di alcuni membri della coalizione.

Problemi nell’accordo per il rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas

Un grave episodio ha scosso la comunità internazionale: le forze di occupazione israeliane hanno distrutto una casa appartenente a una famiglia palestinese nel campo profughi palestinese di Nour Shams, a est di Tulkarm, in Cisgiordania. Questo brutale attacco ha portato alla morte di una giovane ragazza, mentre i vigili del fuoco palestinesi cercavano di domare le fiamme. La tensione tra israeliani e palestinesi sembra destinata a salire, soprattutto considerando l’operazione militare israeliana nella stessa zona alla ricerca di attivisti palestinesi legati alle brigate di resistenza palestinese.

Le trattative per il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas incontrano numerosi ostacoli, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che si mostra irremovibile sulla necessità di definire ogni dettaglio dell’accordo prima di presentarlo al gabinetto e al governo. Le richieste dell’ultimo minuto da parte di Hamas riguardo al corridoio di Filadelfia e alle identità dei prigionieri palestinesi da rilasciare non sembrano trovare una piena accettazione da parte di Israele, creando così uno stallo nelle trattative.

Aryeh Deri, leader dello Shas, ha annunciato la presunta conclusione dell’accordo e la prossima riunione del governo per discuterne. Tuttavia, alcuni membri della coalizione governativa minacciano di abbandonarla qualora l’accordo venga approvato, in particolare il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir. L’incertezza regna sul futuro dell’intesa, mentre la comunità internazionale resta in attesa di sviluppi.

Israel ribadisce che gli accordi non sono definiti

Un incendio è stato spento dai vigili del fuoco palestinesi a causa dell’esplosione di una casa di una famiglia palestinese ad opera delle forze di occupazione israeliane. L’accaduto ha avuto luogo durante una loro incursione nel campo profughi palestinese di Nour Shams, a est di Tulkarm, nella West Bank occupata. Secondo il Ministero della Salute palestinese, una ragazza è rimasta uccisa. La vittima aveva 40 anni e lascia un figlio quindicenne. L’operazione militare israeliana a Nour Shams aveva l’obiettivo di individuare attivisti palestinesi affiliati alle brigate di resistenza palestinesi.

La fonte diplomatica israeliana ha ribadito che l’accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas non è stato ancora definito. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la sua ferma volontà di finalizzare ogni dettaglio dell’accordo prima di sottoporlo all’approvazione del gabinetto e del governo. Netanyahu ha evitato di convocare il gabinetto e il governo finché non si raggiungerà un accordo completo. Aryeh Deri, leader dello Shas, ha annunciato che l’accordo finale era stato concordato e che il governo si sarebbe riunito presto per ratificarlo.

L’opposizione su alcuni dettagli dell’accordo ha causato ritardi nell’approvazione, complice la minaccia del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e del ministro della Sicurezza Nazionale Itamar Ben Gvir di abbandonare la coalizione se l’accordo venisse approvato. Tuttavia, nonostante le difficoltà emerse, si spera che l’accordo possa entrare in vigore quanto prima possibile, con il governo israeliano che potrebbe riunirsi domani mattina per discutere l’approvazione definitiva. La situazione resta incerta, ma si intravede la possibilità di una soluzione in vista.

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