Operatrice ungherese che fece lo sgambetto condannata a tre anni

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Petra Laszlo è la video-operatrice della tv ungherese N1TV filmata da un collega tedesco l’8 settembre 2015 mentre faceva deliberatamente lo sgambetto ad un migrante siriano con in braccio il figlio di sette anni, vicino al confine tra Ungheria e Serbia.

Tutti ricorderanno il video dell’episodio fece il giro del mondo e che causò l’indignazione della rete e delle istituzioni. Ora è stata condannata a tre anni di libertà vigilata per “comportamento scorretto”. Uno dei migranti presi di mira dall’operatrice correva con in braccio un bimbo piccolo ed era stato fatto cadere dalla donna, un’altra delle persone prese di mira era una ragazzina.

Non si è presentata in tribunale a Szeged, ma è intervenuta in videoconferenza da una località sconosciuta per difendersi, scoppiando più volte in lacrime. Il suo legale, Ferenc Sipsos, ha riferito che la donna ha preferito non comparire in aula perché ha ricevuto minacce di morte. La donna – il cui comportamento “è contrario alle norme sociali” ha sentenziato il giudice contestando la versione del suo avvocato secondo cui l’imputata stava cercando di difendersi – ha detto di voler ricorrere in appello: “Mi sono girata e ho visto diverse centinaia di persone che mi correvano incontro. Mi ha fatto incredibilmente paura” si è giustificata.

La Szeged, è stata licenziata dall’emittente per cui lavorava, dopo che le immagini che la riprendevano mentre dava i calci ai migranti avevano fatto il giro dei social, dopo l’episodio ha più volte denunciando di essere stata oggetto di minacce di morte e definendosi vittima di “una campagna di odio”.

Osama Abdul Mohsen, il migrante sgambettato adesso è in Spagna dove, dopo essere stato assunto da una squadra di calcio spagnola a seguiro della pubblicità data al suo caso, è stato licenziato lo scorso ottobre per “scarsa produttività”.

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