Portare in Europa la voce del Mediterraneo: l’impegno di Orlando al Parlamento Europeo

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Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e candidato capolista nel collegio Isole alle Europee dell’8 e 9 giugno per Alleanza Verdi e Sinistra, ha spiegato in un’intervista all’Italpress il motivo che lo ha spinto a scendere in campo. Orlando ha affermato di aver sentito il bisogno di garantire un futuro migliore, affinché l’esperienza vissuta a Palermo potesse essere portata avanti anche in Europa. La sua motivazione è legata alla necessità di promuovere valori come la pace, la questione ambientale e sociale. L’ex sindaco ha sottolineato che l’alleanza con Verdi e Sinistra non ha come unico obiettivo l’elezione di qualcuno, ma rappresenta un’opposizione concreta alla destra sovranista e intollerante al potere in questo momento.

Orlando ha dichiarato che la sua candidatura nasce dalla richiesta degli alti vertici europei e della sinistra, che desiderano portare al Parlamento europeo una voce mediterranea. Ha ribadito che l’esperienza vissuta a Palermo, in Sicilia, in Sardegna e nel Mediterraneo è ritenuta significativa da queste istanze europee. Il candidato ha criticato l’atteggiamento degli stati europei rispetto a Israele, che ha causato un massacro di civili e un’enorme tragedia umanitaria.

Orlando ha posto l’accento sull’importanza di collegare la questione sociale a quella ambientale, sottolineando come trattori e barconi rappresentino entrambi aspetti della stessa realtà. Ha evidenziato che il cambiamento climatico e la fame spingono i popoli africani verso l’Europa, mentre la siccità colpisce gli agricoltori siciliani. Ha auspicato una ferma opposizione a questo sfruttamento della Sicilia.

Riguardo alla controversa questione del Ponte sullo Stretto, Orlando ha criticato il progetto di investire 14 miliardi in un’opera ritenuta dannosa e malprogettata, che è stata bloccata da numerose osservazioni tecniche. Ha dichiarato che la Sicilia non ha bisogno di tali opere inutili che la trattano come una colonia. Infine, ha lanciato una frecciata al Partito Democratico, accusandolo di essere affetto da “correntocrazia”, una malattia terminale che compromette i suoi principi.

In conclusione, Orlando ha espresso la sua convinzione che esista una grande volontà di libertà e di combattere la paura, e si è detto fiducioso nell’ottenere il consenso di tutti per portare avanti la sua visione politica per l’Europa.

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