Rischi per il clima: progetti di combustibili fossili ostacolano la lotta al riscaldamento globale.

Rischi per il clima: progetti di combustibili fossili ostacolano la lotta al riscaldamento globale.

Rischi per il clima: progetti di combustibili fossili ostacolano la lotta al riscaldamento globale.

Il Futuro della Produzione di Combustibili Fossili e il Clima Globale

Secondo un nuovo rapporto redatto dall’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma (Sei), Climate Analytics e l’Istituto Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile (Iisd), i principali Paesi produttori di combustibili fossili continuano a sviluppare ambiziosi piani per l’estrazione di petrolio, gas e carbone. Questi piani rappresentano una grave minaccia per gli impegni globali in materia di clima, in particolare quelli sanciti dall’Accordo di Parigi.

L’accordo internazionale, firmato nel 2015, mira a mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli preindustriali, con l’ambizione di limitarlo a 1,5°C. Per raggiungere questi obiettivi, è essenziale che i Paesi riducano drasticamente gli investimenti in combustibili fossili.

Piani di Produzione in Espansione e Le Loro Conseguenze

Nonostante le promesse di transizione verso fonti energetiche più sostenibili, il rapporto revela che i governi a livello globale prevedono di produrre entro il 2030 quasi il 120% in più di combustibili fossili rispetto ai livelli necessari per mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dell’1,5 °C. Se si guarda all’obiettivo più conservativo di 2°C, i piani attuali mostrano un’aumento del 77% rispetto alle necessità per contenere il riscaldamento.

Questo “gap produttivo”, analizzato già nel 2023, ha visto un aumento significativo, con previsioni di produzione di carbone e gas superiori a quelle valutate due anni fa. Secondo le previsioni, la produzione di carbone entro il 2030 sarà col 7% superiore, mentre il gas registrerà un incremento del 5%.

Nel complesso, la produzione totale di combustibili fossili prevista per il 2050 è 4,5 volte superiore a quella necessaria per limitare il riscaldamento a 1,5 °C e 2,5 volte quella necessaria per il limite di 2 °C. “Siamo di fronte a una realtà preoccupante,” ha dichiarato Derik Broekhoff, autore principale del rapporto e direttore del programma di politica climatica presso il Centro statunitense del Sei. “Mentre alcune nazioni avanzano verso l’energia sostenibile, molte altre sembrano bloccate nella dipendenza dai combustibili fossili.”

Il Ruolo del Gas Naturale e i Sostenitori della Transizione Energetica

Secondo il rapporto, molti dei venti Paesi produttori di combustibili fossili continuano a sostenere finanziariamente la produzione di gas, considerandolo un “combustibile di transizione”. Tuttavia, Paesi come Australia, Colombia, e Indonesia non hanno pianificato misure concrete per progredire verso un futuro energetico sostenibile, nonostante le dichiarazioni ufficiali che promettono una transizione. Per esempio, il governo australiano ha affermato che il gas sarà la chiave per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nel breve termine, senza fornire dettagli su come realizzare questa transizione.

Al contrario, sei nazioni hanno stabilito obiettivi allineati con le politiche globali di zero emissioni. La Germania prevede una rapida eliminazione della produzione di carbone, mentre la Cina ha già raggiunto i suoi obiettivi di capacità solare ed eolica per il 2030 a un ritmo senza precedenti. Anche la Colombia e il Brasile stanno sviluppando programmi di transizione energetica.

Emily Ghosh, autrice principale del rapporto e direttrice del programma Equitable Transitions presso il Sei Us, ha affermato: “È fondamentale che i governi si impegnino a sviluppare fonti di energia rinnovabile e a dismettere i combustibili fossili, altrimenti si rischia di compromettere seriamente la salute del nostro pianeta.” Ghosh aggiunge che senza impegni concreti, ogni ritardo nelle azioni necessarie porterà a un aumento delle emissioni e peggiorerà gli effetti negativi del cambiamento climatico sulle popolazioni vulnerabili.

In un momento in cui l’alert climatico è più serio che mai, la comunità internazionale è chiamata a unire gli sforzi per adottare strategie climatiche efficaci. Il rapporto invita tutti i Paesi a impegnarsi attivamente per combattere questa crisi, incoraggiandoli a investire in tecnologie pulite e in nuove opportunità economiche. Le prossime azioni politiche dovranno essere orientate verso un futuro energetico che consideri le condizioni climatiche critiche attuali.

Fonti ufficiali come il rapporto dell’Istituto per l’Ambiente di Stoccolma (Sei) e le dichiarazioni di esperti come Derik Broekhoff ed Emily Ghosh ci offrono una chiara indicazione delle sfide future e ci invitano a riflettere sull’urgenza di un impegno collettivo. In definitiva, la strada verso un futuro energetico sostenibile è imperativa e richiede azioni decisionali a livello globale.

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