Scuola e cyberbullismo, referenti in ogni istituto per applicare legge

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La lotta al cyberbullismo è cominciata dopo il sì della della Camera al disegno di legge. Il minore (anche senza che il genitore lo sappia) potrà chiedere al gestore del sito l’oscuramento o la rimozione dell’aggressione on line. Nel caso in cui il gestore ignori l’allarme, la vittima, stavolta con il genitore informato, potrà rivolgersi al Garante per la Privacy che entro 48 ore dovrà intervenire.

Prevista l’istutuzione anche di un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio: coordinerà i vari interventi e metterà a punto un sistema integrato contro il bullismo su internet.

Cartellino giallo

Il disegno di legge prevede pure una “procedura di ammonimento”: il “bullo” over 14 sarà convocato dal Questore insieme a mamma o papà e gli effetti dell’”ammonimento” cesseranno compiuti 18 anni.

Un referente per scuola

Ogni scuola dovrà individuare tra i prof un addetto al contrasto e alla prevenzione del “cyberbullismo” che potrà avvalersi della collaborazione delle forze di polizia.

Il ministro dell’Istruzione

Il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli ha commentato così: “Il cyberbullismo è un tema serissimo. Ritengo per questo molto importante l’approvazione di una legge specifica per il contrasto di questo fenomeno affinché la legge trovi immediatamente piena attuazione”.

Il ministero «ha già riunito la Conferenza dei coordinatori regionali degli Uffici scolastici sul bullismo – aggiunge Fedeli – per attivare immediatamente la ricognizione delle docenti e dei docenti di ogni scuola, così come richiesto dalla legge appena approvata”.

“I referenti coordineranno le iniziative di prevenzione e di contrasto del cyberbullismo – conclude il ministro –  anche in collaborazione con Forze di polizia, associazioni e centri di aggregazione giovanile”.

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