Veneto: Zaia Avverte dell’Escalation della Violenza e Annuncia Nuove Misure di Protezione per la Sanità

Veneto: Zaia Avverte dell’Escalation della Violenza e Annuncia Nuove Misure di Protezione per la Sanità

Luca-Zaia-1-1.jpg

Progetto Innovativo in Veneto per la Sicurezza degli Operatori Sanitari

VENEZIA (ITALPRESS) – La Regione Veneto ha lanciato un progetto all’avanguardia per garantire la sicurezza dei suoi medici e infermieri. Durante una conferenza stampa, il Presidente della Regione, Luca Zaia, ha presentato una “manovra antiviolenza” che prevede l’implementazione di strumenti tecnologici innovativi per l’emergenza aggressioni sul luogo di lavoro. Questo progetto, mai realizzato su così ampia scala nella sanità pubblica, punta a fornire una risposta concreta a una preoccupante escalation di violenza nei confronti degli operatori sanitari.

Strategie e Strumenti per Combattere la Violenza Sanitaria

Zaia, accompagnato dall’Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e da altri leader del settore, ha messo in evidenza i dati allarmanti riguardanti gli episodi di violenza: “In Italia, nel 2024, si sono registrati ben 2.595 episodi di aggressione contro operatori sanitari”, ha dichiarato. “In Veneto, i numeri sono in aumento costante: da 220 aggressioni nel 2020, si è passati a 2.595 nel 2024. È evidente che necessitavamo di un piano sistematico e di investimento,” ha aggiunto il presidente.

Il piano prevede l’introduzione di braccialetti con allarme destinati al personale sanitario e, in via sperimentale, microcamere indossabili che possono registrare audio e video durante le aggressioni. Queste tecnologie moderne rappresentano un passo significativo verso la protezione dei professionisti del settore, sempre più vittime di atti violenti. L’investimento totale per questa iniziativa si aggira sui 4 milioni di euro, fondi che saranno utilizzati per l’acquisto delle strumentazioni necessarie.

“Il nostro personale merita di lavorare in un ambiente sicuro e protetto. Non possiamo permettere che la paura di essere aggrediti limiti la loro professionalità”, ha affermato Lanzarin, sottolineando l’importanza di implementare misure preventive efficaci.

Il lavoro del personale sanitario è essenziale e deve essere supportato da un contesto di sicurezza. Zaia ha insistito sulla necessità di un cambiamento culturale, evidenziando l’importanza di una maggiore consapevolezza riguardo alla sacralità degli ospedali: “Non possiamo tollerare che gli ospedali, luoghi di cura e assistenza, diventino teatri di violenza.”

### Un Fardello Crescente: L’Urgenza di Interventi Legislativi

Oltre alle misure tecnologiche, Zaia ha posto l’accento sulla necessità di un supporto legislativo più robusto che permetta di perseguire penalmente gli aggressori. “Non possiamo più rimanere indifferenti di fronte a queste violenze, e chi commette tali atti deve essere individuato e punito severamente”, ha affermato il governatore.

Questa nuova iniziativa si inserisce in un contesto nazionale drammatico: nel solo 2023, l’Italia ha registrato circa 25.940 aggressioni agli operatori sanitari, con una percentuale allarmante di denunce non presentate nel 69% dei casi. Un clima di impunità che necessita urgentemente di essere affrontato.

La Regione Veneto sta già lavorando per integrare queste misure con tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, che potrebbe stratificare i dati per identificare potenziali comportamenti aggressivi, analizzando i movimenti delle persone. “Questa tecnologia potrebbe fare la differenza, permettendo maggiori margini di prevenzione”, ha commentato Zaia durante la presentazione.

### Testimonianze Dirette e Sostegno della Comunità

Durante l’incontro, sono intervenuti anche diversi operatori sanitari dotati di nuove tecnologie, i quali hanno illustrato le loro esperienze. “Sentire di avere un supporto tecnologico significativo alle spalle ci dà più sicurezza durante il nostro lavoro quotidiano”, ha dichiarato un’infermiera presente alla conferenza.

Inoltre, il direttore generale della Sanità e Sociale, Massimo Annicchiarico, ha sottolineato l’importanza di creare un ambiente di lavoro in cui gli operatori sanitari possano svolgere la propria professione senza timore per la propria incolumità. “Ogni operatore sanitario ha il diritto di lavorare in sicurezza e di sentirsi protetto”, ha affermato.

In conclusione, il progetto della Regione Veneto segna un passo significativo nel riconoscere e affrontare il problema della violenza contro gli operatori sanitari. Con un approccio che combina tecnologia, investimento e supporto legislativo, si spera di creare un ambiente più sicuro per tutti coloro che, giorno dopo giorno, mettono in gioco la propria vita per curare gli altri.

(Fonti: Ufficio stampa Regione Veneto, Italpress)

Non perderti tutte le notizie di cronaca su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *