Appello dell’Arcivescovo di Palermo: Unisciti alla lotta contro guerre, droga e malasanità

Celebrazione del Venerdì Santo a Palermo: L’Omelia dell’Arcivescovo Lorefice
PALERMO (ITALPRESS) – Durante la celebrazione del Venerdì Santo, l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ha pronunciato un’omelia che ha toccato i cuori dei fedeli presenti nella Cattedrale, stracolma di participanti. La sua riflessione si è concentrata sulla figura di Gesù come il “Cristo” e il “Messia di Dio”, enfatizzando la sua presenza tra le persone emarginate e sofferenti della società.
“Gesù è il Cristo, il Messia di Dio, che desidera essere riconosciuto negli scarti umani, nei ‘trafitti’ e negli esclusi della storia”, ha affermato Lorefice. Le sue parole hanno risonato profondamente, invitando a riflettere su come la figura del “Trafitto” si manifesti quotidianamente tra di noi, nelle persone che affrontano sofferenze e ingiustizie.
Un Invito All’Adorazione e Riflessione Sociale
Nel corso dell’omelia, l’arcivescovo ha continuato: “Stasera siamo venuti ad ‘ad-orare’ il ‘Trafitto’, a baciarlo. Adorando lui, non potremo più non riconoscerlo e adorarlo in tutti i ‘trafitti’ che i nostri occhi incroceranno”. Questa frase rimanda a una consapevolezza collettiva, invitando ciascuno a riconoscere le ingiustizie sociali e a compiere atti di carità nei confronti dei sofferenti.
Lorefice ha espressamente menzionato le diverse categorie di “trafitti” della nostra società: i migranti che partono da paesi in guerra, come Libia e Tunisia, nella speranza di trovare una vita migliore. Ha descritto la situazione drammatica di chi si avventura su imbarcazioni precarie e rischia ogni giorno la vita nel Mediterraneo. “Se non affondano negli abissi, vengono respinti e rinchiusi in affollati campi di concentramento”, ha denunziato, facendo eco alle denunce di organizzazioni internazionali e ai reportage di giornalisti che mettono in luce questa realtà straziante.
“Dobbiamo risvegliare le nostre coscienze e fare la nostra parte”, ha aggiunto Lorefice, richiamando alla responsabilità collettiva rispetto ai diritti umani e alla dignità delle persone. Le sue parole ricordano quelle di Papa Francesco, che frequentemente sottolinea l’urgenza di accogliere e proteggere i migranti e i rifugiati.
Il richiamo dell’arcivescovo non si è fermato soltanto ai migranti, ma ha abbracciato anche altre categorie vulnerabili. Ha evidenziato la condizione dei carcerati, facendo riferimento alle prigioni locali come il Pagliarelli e l’Ucciardone di Palermo. “Non possiamo dimenticare che anche dietro le sbarre ci sono uomini e donne in cerca di redenzione. La nostra solidarietà deve estendersi a loro”, ha esortato Lorefice.
Inoltre, ha accennato con grande partecipazione ai pazienti del sistema sanitario locale, evidenziando le sfide affrontate dagli ospedali. “Molti ammalati sono travolti dalla crisi del sistema sanitario e da eventi tragici legati alla malasanità”, ha commentato, esprimendo preoccupazione per le condizioni di cura e assistenza nel settore sanitario.
Infine, non poteva mancare un riferimento ai senzatetto, definiti da Lorefice “invisibili ai nostri cuori sempre più raffreddati”. Ha citato con affetto Fratel Biagio Conte, noto per il suo impegno a favore dei clochard e della dignità umana. “La società non può chiudere gli occhi di fronte a chi vive per strada. È un nostro dovere tendere la mano”, ha ribadito, ricordando l’importanza della solidarietà e della comunità.
Richiamo alla Responsabilità Collettiva
L’arcivescovo ha concluso il suo intervento con un forte appello alla responsabilità individuale e collettiva. “Ognuno di noi ha il potere di fare la differenza. Non possiamo restare indifferenti di fronte alle ingiustizie che ci circondano. Riconoscere il ‘Trafitto’ in ogni persona ci permette di trasformare la nostra società”, ha esortato, dando voce a un messaggio di speranza e di cambiamento.
La celebrazione del Venerdì Santo è dunque diventata un’importante occasione non solo di riflessione spirituale, ma anche di impegno civile e sociale. L’omelia di monsignor Lorefice ha il potere di ispirare la comunità ad abbracciare i valori di solidarietà e giustizia, risultati essenziali per costruire un mondo migliore.
Per ulteriori dettagli e per approfondire le tematiche trattate, si possono consultare i report di associazioni umanitarie e fonti ufficiali come la Caritas e Medici Senza Frontiere, che documentano le condizioni dei migranti e delle persone in difficoltà.
(ITALPRESS)
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