Barbara Alberti critica il linguaggio inclusivo: “Non lo sopporto”

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Barbara Alberti, 81 anni appena compiuti, si è trovata al centro di polemiche per le sue recenti dichiarazioni sull’inclusività. Nell’intervista concessa al settimanale Gente, la scrittrice ha espresso il suo dissenso nei confronti della parola ‘inclusività’, dello schwa e del termine ‘nero’ per descrivere una persona afrodicendente.

Secondo Alberti, l’inclusività è una parola che le ripugna. Si chiede in che cosa dovrebbe essere inclusa e se ci sia un gruppo esclusivo a cui aderire. Critica la tendenza a correggere il linguaggio, sostenendo che la vita è imperfetta, divisiva e talvolta ripugnante, e non va edulcorata. Per lei, poesia e arte sono gli unici strumenti veramente inclusivi.

La scrittrice fa un esempio ironico traducendo la Divina Commedia in schwa e sottolinea che questo non risolverebbe i veri problemi. Propone addirittura di riportare in uso la parola ‘n***o’, citando l’antropologa Geneviève Makaping che ritiene non sia offensiva se considerata nel suo contesto latino.

Alberti si schiera anche contro il movimento body positive, ritenendolo forzato e autoritario se diventa un diktat. Le sue opinioni, esposte dal suo privilegio di etero, cisgender, bianca e normopeso, possono essere considerate discutibili e offensive.

Non è la prima volta che Barbara Alberti si esprime in modo provocatorio. In passato, ha fatto discutere quando ha definito Ella Fitzgerald una balena, mentre viene riservato un trattamento diverso alle cantanti più in carne ai giorni nostri. Alberti sostiene che, ai suoi tempi, non si criticava la figura di Ella Fitzgerald e che oggi si fa troppo caso alle questioni relative al peso corporeo.

Le dichiarazioni di Alberti hanno scatenato una reazione negativa sul web, con molti che la accusano di insensibilità e superficialità. La scrittrice sembra non curarsi delle critiche e reitera le sue posizioni in maniera decisa e polemica.

In conclusione, Barbara Alberti si conferma come una voce controversa e provocatoria nel panorama culturale italiano, suscitando dibattiti e polemiche con le sue idee fuori dagli schemi accettati dalla società contemporanea.

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