Cagliari, donna uccisa in casa: arrestati compagno e una coinquilina

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Una donna, Joelle Maria Giovanna Demontis, 58 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione di Cagliari intorno alle 4 del mattino. La scena che si sono trovati davanti i carabinieri fa pensare ad un  delitto efferato, il corpo era steso su un materasso poggiato sul pavimento, vestiti e lenzuola sporche di sangue sul corpo della donna i carabinieri a un primo esame hanno riscontrato ferite di arma da taglio. La vittima era nata in Tunisia e aveva un figlio di 35 anni, con il quale aveva trascorso, alcuni anni fa, un periodo nel Centro Caritas di Cagliari.

Arrestati il compagno e una coinquilina

I militari hanno arrestato Giorgio Reciso, di 40 anni, e Marta Dessì, di 26, con l’accusa di omicidio volontario. L’uomo era il compagno di Joelle Demontis, mentre Marta Dessì, 26 anni, era una delle quattro persone che divideva l’appartamento con il padrone di casa, un cuoco della Caritas, che ospitava spesso persone in difficoltà. I due sono stati accusati formalmente di omicidio dal pm Daniele Caria dopo il lungo interrogatorio avvenuto nella caserma dei carabinieri.

Marta Dessì, la giovane accusata dell’omicidio, assieme a Reciso dopo l’arresto ha accusato un malore improvviso durante il trasferimento nel carcere di Uta (Cagliari) è stata trasferita in ospedale. I medici hanno riscontrato la presenza di alcune lesioni ancora da verificare, secondo gli inquirenti, se legate alle circostanze che hanno provocato la morte della 58enne.

L’autopsia, fornirà altri particolari, attesi dagli inquirenti. Sembra infatti che la donna avesse addosso i segni di percosse non immediatamente collegabili con le coltellate che l’hanno uccisa. E’ possibile che la donna fosse stata picchiata nei giorni precedenti l’omicidio.

Nella casa abitava anche un giovane extracomunitario. Come gli altri, è stato interrogato a lungo dai carabinieri guidati dal comandante della Compagnia Luca Vasaturo e dal comandante del reparto operativo provinciale Ivan Giorno

L’uomo era ai domiciliari per stalking

Reciso si trovava agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia e in passato era stato accusato di stalking ed episodi analoghi nei confronti di altre donne. Sul corpo della vittima sono stati trovati segni di percosse e lividi non riconducibili alla morte.

Gli specialisti dell’Arma hanno passato palmo a palmo ogni angolo dell’appartamento e delle scale in cerca di elementi utili alle indagini, controllati anche i cassonetti vicini alla palazzina in cerca, forse, di un oggetto utilizzato per colpire la donna. A quanto pare prima di chiamare il 118, Giorgio Reciso e Marta Dessì avrebbero cercato di pulire la stanza, nascondendo le tracce. Solo allora avrebbero chiamato i soccorsi. In casa al momento dell’aggressione non c’era nessuno, i vicini non avrebbero sentito urla anche a causa dei rumori che provenivano da un bar sottostante in cui si stava festeggiando un anno di attività.

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