Giorgetti sfida Meloni: è caos nel Governo sul MES
E’ caos al Governo sul Mes, lo scontro nella maggioranza avviene tra il ministro Giorgetti e il Premier Giorgia Meloni proprio sull’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità.
Nella lettera inviata dal capo di gabinetto del ministro dell’Economia alla commissione Esteri della Camera si afferma che la ratifica del Meccanismo europeo di stabilità non comporta nuovi o maggiori oneri rispetto a quelli autorizzati durante la ratifica del trattato istitutivo del Mes nel 2012. Non è possibile valutare facilmente eventuali effetti indiretti in generale.
Tuttavia, potenzialmente potrebbero verificarsi se le modifiche apportate all’accordo rendessero il Mes più rischioso, aumentando la probabilità di riduzione del capitale versato o richiesta di pagamento delle quote non versate nel capitale autorizzato. Detto ciò, non sono state apportate modifiche all’accordo che indichino un peggioramento del rischio associato a tale istituzione.
Inoltre, si sottolinea che le agenzie di rating hanno confermato la massima valutazione attribuita al Mes anche dopo la firma degli accordi sulla riforma. Secondo una fonte governativa intercettata dall’Agi, il documento del Ministero dell’Economia e delle Finanze è di natura “tecnica” e non politica.
Nel frattempo, tuttavia, la maggioranza sta pensando a una strategia di uscita per posticipare il voto dopo l’estate, ovvero dopo la riunione dell’Eurogruppo. Durante tale riunione, il Ministro Giorgetti cercherà di negoziare la ratifica del nuovo trattato sul Mes in cambio di ulteriori sconti fiscali nella riforma del Patto di stabilità. Ma come si potrebbe fare? Sarà necessario adottare il testo di base presso la Commissione Affari Esteri e successivamente, dopo aver ottenuto i pareri delle altre commissioni, conferire il mandato al relatore prima di passare all’Aula.
I lavori dell’Aula
Secondo il calendario, la discussione generale alla Camera è confermata per venerdì 30 giugno. Tuttavia, all’interno della maggioranza persiste un forte desiderio di respingere i testi proposti dal Pd e da Iv, ma la questione potrebbe comunque essere riproposta in Aula.
Per posticipare l’argomento, sono attualmente in valutazione diverse opzioni.
Le opzioni
Una delle opzioni è quella di avviare il processo legislativo e poi esprimere un parere contrario al mandato del relatore. In questo modo, il testo verrebbe portato in Aula senza un mandato specifico per il relatore, il che comporterebbe un allungamento dei tempi. Quando un testo arriva in Aula senza un relatore, è come se i lavori dovessero ripartire da zero. L’ordine dei lavori è stabilito dal presidente della Camera o del Senato, le richieste di modifica non vengono coordinate dal relatore e le probabilità che la misura venga respinta sono molto alte.
Un’altra mossa astuta potrebbe essere quella di richiedere, nel caso in cui non vi sia un parere favorevole sul testo, l’opinione della Giunta per il Regolamento, così da guadagnare ulteriore tempo. Tuttavia, queste sono solo ipotesi e ciò che è certo è che respingere il testo potrebbe comportare delle conseguenze. Per questo motivo, il piano A rimane quello di affrontare la questione del Mes solo quando ci sarà un dialogo fruttuoso con l’Europa riguardo alla possibilità di modificarlo. In questa ottica, l’incontro che oggi alle 16 vedrà il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola potrebbe essere interpretato.