Kallas: ‘La Russia di Putin non cerca la pace, ma il dominio’

La Russia e la sua natura autoritaria: le parole di Kaja Kallas
ROMA (ITALPRESS) – Kaja Kallas, Alto Rappresentante per la Politica estera dell’Unione Europea, ha recentemente rilasciato un’intervista al quotidiano La Repubblica, affermando senza mezzi termini che “la Russia non è un Paese democratico e Putin è un dittatore”. Queste dichiarazioni arrivano a seguito delle minacce e degli attacchi verbali provenienti dal Cremlino nei suoi confronti. Kallas ha dichiarato di non avere paura delle intimidazioni e ha ribadito l’importanza di mantenere una posizione ferma nei confronti delle aggressioni russe.
La guerra in Ucraina è al centro del dibattito internazionale e Kallas ha chiaramente distinto i ruoli in questo conflitto: “C’è un aggressore e una vittima”. La Russia è ritenuta l’aggressore, avendo attaccato l’Ucraina in violazione della sua sovranità e integrità territoriale. L’Alto Rappresentante ha evidenziato che “la Russia sta uccidendo civili sul territorio dell’Ucraina”, sottolineando come il Paese invaso non abbia provocato la guerra, utilizzando parole chiare per confermare la gravità della situazione: “È molto raro nel mondo che i conflitti siano così bianco o nero. Ecco, la guerra in Ucraina è bianco o nero.”
Le azioni e le responsabilità nel conflitto ucraino
La questione della pace e della guerra è complessa, e Kaja Kallas ha messo in evidenza un aspetto cruciale: “Ci vogliono due persone per volere la pace. Ne basta una per volere la guerra”. In questo contesto, ha ricordato la proposta di cessate il fuoco incondizionato da parte dell’Ucraina, avvenuta trentaquattro giorni fa, e ha denunciato come, in risposta a tale gesto, la Russia abbia continuato a bombardare senza tregua, colpendo indiscriminatamente civili, inclusi bambini e persone innocenti. La determinazione dell’Ucraina a fermare la violenza è chiara, ma è una lotta difficile contro un avversario che sembra cercare solo la propria vittoria.
Kallas ha anche parlato dell’opportunità per il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di intervenire per cercare di riportare la Russia sulla retta via. “Il presidente Trump – ha dichiarato – potrebbe davvero porre fine a questa guerra in brevissimo tempo facendo pressione sulla Russia”, mentre attualmente la pressione sembra essere concentrata sull’Ucraina, una situazione che suscita preoccupazione tra i leader europei.
“Servirebbe un po’ di buona volontà da parte della Russia”, ha continuato Kallas, citando la questione dei bambini deportati e la necessità di liberare i prigionieri di guerra come gesti significativi che potrebbero indicare un’apertura da parte di Mosca. La mancanza di tali azioni fa rimanere la comunità internazionale scettica sulla vera intenzione della Russia di procedere verso la pace.
Alla domanda su come l’Europa deve procedere per aiutare l’Ucraina, Kallas ha risposto in modo deciso: “Certo. Gli ucraini si stanno difendendo. Non possono farlo senza munizioni.” Il messaggio è chiaro: la solidarietà europea all’Ucraina deve essere continua e robusta, anche attraverso misure economiche e sanzioni destinate a colpire la Russia. “Dobbiamo aiutarli anche con le sanzioni alla Russia”, ha concluso.
Queste dichiarazioni di Kaja Kallas sono state accolte con attenzione dalla comunità internazionale, in un momento in cui la stabilità della regione è più incerta che mai. La crisi ucraina ha avuto ripercussioni globali, influenzando non solo la sicurezza europea, ma anche le dinamiche economiche mondiali e le relazioni internazionali. La posizione dell’Unione Europea, chiaramente enunciata dall’Alto Rappresentante, evidenzia l’impegno di Bruxelles nel sostenere gli alleati e nel garantire che la pace e la giustizia prevalgano nelle relazioni tra le nazioni.
-Foto IPA Agency-(ITALPRESS)
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