Cessate il fuoco a Gaza: tre donne ostaggio di Hamas liberate nel Medio Oriente

Cessate il fuoco a Gaza: tre donne ostaggio di Hamas liberate nel Medio Oriente

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Nella piazza di Gaza City, le tre donne israeliane detenute in ostaggio sono state rilasciate dai militanti di Hamas come stabilito dagli accordi per il cessate il fuoco. Nonostante il ritardo nell’entrata in vigore dell’accordo, Israele ha confermato la ricezione dei nomi degli ostaggi e la liberazione delle tre giovani donne è imminente. Tuttavia, alcuni membri del governo israeliano hanno rassegnato le dimissioni in segno di protesta contro l’accordo con Hamas. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha continuato a colpire obiettivi terroristici a Gaza, mentre la Protezione civile ha segnalato vittime e feriti negli attacchi.

Accordo tra Israele e Hamas per il rilascio di ostaggi

Nella piazza di Gaza City, si è finalmente conclusa la consegna delle tre donne israeliane detenute in ostaggio dal 7 ottobre scorso, come previsto dagli accordi per il cessate il fuoco. Le donne, Romi Gonen, Doron Steinbrecher ed Emily Damari, sono state consegnate dagli uomini della Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Dopo alcune complicazioni nella presentazione della lista degli ostaggi da rilasciare da parte di Hamas, è stato confermato che il cessate il fuoco della prima fase a Gaza è entrato in vigore.

Una volta ricevuti i nomi dei tre ostaggi, giovani donne che saranno rilasciate nelle prossime ore, Israele ha confermato l’attuazione dell’accordo. Tuttavia, la condizione principale per il rilascio, ovvero la consegna dell’elenco dei nomi dei tre ostaggi, era stata posta 24 ore prima del suo effettivo svolgimento, come concordato con la mediazione di Qatar, Egitto e Stati Uniti. In seguito all’approvazione dell’accordo, il ministro della Sicurezza nazionale di Israele e i membri del suo partito hanno presentato le dimissioni dal governo.

Nonostante il rilascio degli ostaggi, l’IDF ha continuato a operare e a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza. La Protezione civile della Striscia di Gaza ha riportato tre vittime e diversi feriti negli attacchi dell’esercito israeliano. L’accordo tra Israele e Hamas ha dunque suscitato polemiche e dimissioni, mentre la situazione rimane tesa e ricca di sfide.

La liberazione delle ostaggi e le reazioni politiche

La consegna delle tre donne israeliane detenute in ostaggio è avvenuta nella piazza di Gaza City da parte dei membri della Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Romi Gonen, Doron Steinbrecher ed Emily Damari sono state finalmente rilasciate, in conformità con gli accordi per il cessate il fuoco stipulati.

Dopo il rinvio dell’entrata in vigore dell’accordo, a causa del mancato invio da parte di Hamas della lista degli ostaggi da rilasciare, l’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha comunicato che il cessate il fuoco è entrato in vigore alle ore 11.15. Israele ha ricevuto i nomi dei tre ostaggi e si prepara al loro imminente rilascio, come previsto dall’accordo di mediazione con Qatar, Egitto e Stati Uniti.

Le reazioni politiche in Israele non si sono fatte attendere: il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir e i membri del suo partito Otzma Yehudit hanno presentato le dimissioni dal governo e dalla coalizione in segno di protesta. Considerano l’accordo con Hamas una resa vergognosa, che mette a rischio la sicurezza del paese.

Intanto, nonostante il cessate il fuoco, l’IDF continua a colpire obiettivi terroristici nella Striscia di Gaza per garantire la difesa di Israele. L’esercito ha recentemente colpito diversi obiettivi nel nord e nel centro di Gaza e rimane in allerta per prevenire possibili danni ai cittadini israeliani. La situazione rimane tesa e in evoluzione.

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