Crisi climatica in Europa: la Cop30 mette alla prova la credibilità dei leader europei.

Crisi climatica in Europa: la Cop30 mette alla prova la credibilità dei leader europei.

Crisi climatica in Europa: la Cop30 mette alla prova la credibilità dei leader europei.

Rallentamenti dell’Unione Europea nelle Nuove NDC

Pubblicato il 03/11/2025 – 8:24 CET

L’Unione Europea, storicamente considerata un leader nella definizione degli obiettivi climatici a livello globale, si trova attualmente in difficoltà, in particolare per quanto riguarda la presentazione delle nuove Nationally Determined Contributions (NDC) in vista della COP30, che si svolgerà dal 10 al 21 novembre 2025 a Belém, Brasile. Questo ritardo potrebbe avere ripercussioni significative sulla credibilità dell’UE come attore della diplomazia climatica.

La Situazione delle NDC: Un Appello alla Coerenza

Molti Paesi, tra cui grandi economie come Stati Uniti e Cina, hanno già aggiornato i loro impegni climatici, mentre l’UE non ha ancora formalizzato una nuova NDC che copra il periodo intermedio, in particolare il 2035, e non ha definito chiaramente la traiettoria verso il 2040. Durante una riunione del Consiglio dei ministri dell’Ambiente del 22 ottobre, i Paesi membri hanno rinviato nuovamente gli accordi su due target fondamentali per la riduzione delle emissioni. La proposta della Commissione europea, che prevede una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990, continua a mancare di consenso.

Le NDC vengono considerate cruciali per raggiungere l’obiettivo dell’Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. Secondo un’analisi recente, le NDC attualmente presentate porterebbero a una riduzione delle emissioni di solo il 10% entro il 2035 rispetto al 2019, ben al di sotto di quanto necessario per prevenire catastrofi ambientali.

Divisioni All’interno dell’Unione Europea

Le divisioni interne all’Unione Europea sono evidenti. Stati come Italia e Polonia esprimono preoccupazioni sui costi elevati per le industrie e richiedono maggiore flessibilità. In contrapposizione, Paesi come Spagna e Svezia fanno pressione per obiettivi più ambiziosi. Un aspetto controverso in discussione è l’uso dei crediti di carbonio internazionali: si solleva la questione di quanto questi possano contare per il raggiungimento degli obiettivi dell’UE.

La situazione non è solo di natura tecnica; ha anche un forte impatto diplomatico. Un diplomatico dell’Unione Europea ha dichiarato che il blocco è “sul filo del rasoio” riguardo alla formalizzazione di un impegno prima del summit climatico, evidenziando la fragilità della posizione dell’UE come leader globale. Andreas Guimarães, ricercatore brasiliano, ha sottolineato che la mancanza di un documento formale ha deluso membri della comunità internazionale.

L’Importanza della COP30: Un Momento Cruciale

La COP30 in Brasile rappresenta una tappa fondamentale per la cooperazione globale sul clima. La mancanza di un impegno chiaro da parte dell’UE potrebbe compromettere la sua credibilità e spingere altri Paesi a ridurre le loro ambizioni. La presidenza brasiliana ha espresso l’auspicio che l’UE possa presentare una nuova NDC durante il summit, sottolineando l’importanza di un approccio collettivo nella lotta contro il cambiamento climatico.

L’ONU ha recentemente rilasciato un rapporto che indica che, mentre il mondo sta facendo progressi, è necessaria una accelerazione delle misure. Secondo il rapporto, sebbene si preveda che le emissioni globali raggiungano il picco prima del 2030, la riduzione prevista è ancora lontana dagli obiettivi necessari.

Un Appello alla Collaborazione Internazionale

Un esperto brasiliano, parlando del tema, ha evidenziato che “La crisi climatica non sarà risolta da pochi Paesi. O tutti partecipano, o non saremo in grado di trovare soluzioni”. La parola chiave scelta dalla presidenza della COP è “mutirão”, un concetto che implica lavoro collettivo per il bene comune, molto radicato nelle tradizioni dei popoli indigeni. Questa visione sottolinea l’importanza di agire insieme in un contesto globale, collaborando attivamente per affrontare le sfide climatiche.

L’Unione Europea ha dichiarato che è “sulla strada” per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni, promettendo di presentare la sua NDC durante il summit di Belém. È stata anche adottata una “dichiarazione di intenti” che prevede per il 2035 una riduzione compresa tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990. Tuttavia, è importante notare che questa dichiarazione non costituisce una NDC formale e manca ancora un accordo solido riguardo agli obiettivi per il 2040.

Un Futuro Sostenibile da Costruire Insieme

La COP30 si preannuncia come un’importante opportunità per il dialogo e l’azione collettiva. Le future decisioni e i compromessi raggiunti in questo ambito determineranno la nostra capacità di affrontare il cambiamento climatico in modo efficace e tempestivo. Solo unendo le forze e facendo compromessi significativi, possiamo sperare di costruire un futuro sostenibile.

Per ulteriori dettagli, consultate le fonti ufficiali come l’Unione Europea e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), che continuano a monitorare le NDC dei vari Paesi e le implicazioni sulle politiche climatiche globali.

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