Mattarella: “Lavoro in Italia a velocità diverse, i salari non possono essere trascurati”

Mattarella: “Lavoro in Italia a velocità diverse, i salari non possono essere trascurati”

Mattarella: “Lavoro in Italia a velocità diverse, i salari non possono essere trascurati”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale, ha sottolineato le disuguaglianze nel mercato del lavoro, evidenziando le differenze tra categorie di lavoratori e generazioni. La dinamica salariale ha mostrato segnali di inversione, ma i bassi salari d’ingresso continuano a spingere i giovani all’emigrazione. Mattarella ha denunciato la proliferazione dei “contratti pirata”, che riducono diritti e tutele, e ha sottolineato l’importanza di un’occupazione dignitosa e ben retribuita, secondo l’art. 36 della Costituzione. La ricomposizione del lavoro deve essere accompagnata da una maggiore consapevolezza sociale e culturale.

Disuguaglianze nel Lavoro e Sfide future

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha evidenziato le dinamiche disomogenee che oggi caratterizzano il mondo del lavoro, creando divisioni tra categorie, generazioni, italiani e stranieri, e fra chi ha accesso a tecnologie avanzate e chi ne è escluso. Durante la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro al Quirinale, ha sottolineato come la situazione salariale degli ultimi dieci anni, ora in fase di cambiamento, abbia avuto ripercussioni significative sulle disuguaglianze nel nostro Paese.

Mattarella ha rimarcato l’importanza dei salari nella rimodulazione delle disuguaglianze e nel garantire a ciascun lavoratore una vita dignitosa, richiamando l’attenzione sul fatto che molti giovani sono costretti ad emigrare alla ricerca di opportunità lavorative più gratificanti. Questa scelta è spesso il risultato di salari d’ingresso insufficienti, accentuando il problema della precarietà nel mercato del lavoro, con contratti non sempre equi e tutelanti.

Un tema centrale è rappresentato dall’unità del lavoro, che ha storicamente sostenuto la crescita economica e sociale del Paese. La pandemia ha accelerato il passaggio verso modalità di lavoro più flessibili, come lo smart working, ma la divisione tra impieghi gratificanti e precarietà è diventata più marcata. Questa disparità si riflette negativamente su molte famiglie, che nonostante un lavoro rimangono al di sotto della soglia di povertà. In contrapposizione, i dirigenti e i super manager continuano a percepire compensi molto elevati, contribuendo a un divario crescente.

La Banca Centrale Europea ha evidenziato che la ripresa economica post-Covid non ha portato a un miglioramento significativo dei salari reali, mentre i guadagni degli azionisti e dei dirigenti sono aumentati. Questo scenario richiede un riequilibrio non solo attraverso politiche assistenziali, ma anche attraverso scelte lungimiranti per la coesione sociale. È necessario costruire una maggiore consapevolezza riguardo agli effetti a lungo termine di tali disuguaglianze sulla vita sociale.

Disuguaglianze e Futuro del Lavoro in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso preoccupazione riguardo al lavoro in Italia, sottolineando la crescente disparità tra diverse categorie di lavoratori, generazioni e territori. Durante la cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro al Quirinale, ha messo in evidenza come la situazione attuale presenti diaframmi tra chi sta avanzando tecnologicamente e chi è escluso da queste opportunità, con un riferimento particolare ai giovani costretti a emigrare per mancanza di lavoro e retribuzioni adeguate.

Mattarella ha evidenziato che, nonostante i segnali di inversione nella dinamica salariale dopo un decennio difficile, il tema delle disuguaglianze salariali rimane cruciale. Ha richiamato l’importanza dei salari come strumento fondamentale per garantire un’equa distribuzione dei frutti del progresso e per contrastare le disuguaglianze sociali. A questo proposito, ha pionerizzato l’articolo 36 della Costituzione, che impone a ogni lavoratore una retribuzione equa, necessaria per una vita dignitosa.

Nell’analizzare la situazione attuale, ha anche messo in luce il preoccupante fenomeno dei “contratti pirata”, che sminuiscono i diritti dei lavoratori e contribuiscono a una concorrenza sleale tra le imprese. Questi contratti, firmati da rappresentanze poco rappresentative, offrono salari ridotti e tollerano condizioni di lavoro precarie. Nonostante il lavoro di molti rappresenti quarti delle famiglie siano al di sotto della soglia di povertà, i dirigenti e gli azionisti continuano a usufruire di guadagni esorbitanti, amplificando quindi le disuguaglianze.

Infine, il presidente ha sottolineato che la crescita economica post-Covid non ha avuto un corrispondente aumento dei salari reali. È necessario che la risposta a queste problematiche venga da una cosciente ricomposizione del lavoro, che richiede un cambiamento culturale e una riflessione profonda sul futuro del lavoro, segnando così un passo verso un’Italia più equa e coesa.

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