Palermo Calcio, Zamparini si dimette e accusa la tifoseria

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Maurizio Zamparini lascia la presidenza del Palermo Calcio dopo 15 anni. Finisce un’era di gioie e delusioni per i rosanero. Il presidente, negli ultimi tre-quattro anni, era stato fortemente criticato dalla piazza, accusato di pensare solo ai propri interessi da imprenditore e non agli interessi della società, mandando allo sbando la squadra già una volta retrocessa in Serie B. Ancora ignoto il nome del suo successore, di cui si conoscono solo le origini americane.

Il giorno dopo le dimissioni, Zamparini, tramite un’intervista al Corriere dello Sport, accusa il tifo rosanero, a suo dire ingrato: “Ero stufo, molto stufo. Mia moglie e la mia famiglia più di me. Da tempo mi lamento di avere una certa età e devo pensare al futuro del calcio in una città che ho imparato ad amare. Al Palermo voglio bene e lo sto dimostrando con questa operazione. Forse è Palermo che non mi vuole più. Da Palermo non mi aspetto ‘grazie’, perché la città non è capace di dirlo. Mi faranno ponti d’oro quando andrò via e si renderanno conto che se non avessi trovato queste persone, il Palermo sarebbe scomparso”.

Il presidente rosanero è deluso anche dal calcio moderno: “Questo calcio mi ha deluso, non è più quello di sette o otto giornali che se ne occupavano, oggi è materia di insulti, di blog, di porcherie. Non lo sopporto. Non sopporto più questo mondo. Troppa esasperazione, non solo nel calcio, ma anche in altre parti, modelli senza valori morali. È brutto. Non mi va di farmi insultare ogni domenica, non è giusto, soprattutto alla mia età, e non intendo sopportarlo”.

Infine si parla del nuovo presidente, di cui non svela l’identità: “Davanti ci sono amici che hanno chiesto il mio aiuto per raggiungere certi risultati. Gli americani fanno business, non regalano come regaliamo noi, e puntano ai modelli inglesi. I nomi restano top secret, i dettagli li svelerò nella conferenza stampa. È gente esperta in finanza, meno nel calcio, sarò il loro consulente di riferimento”. Al Giornale di Sicilia, aggiunge: “Ho detto agli investitori che Palermo è una città meravigliosa, a cui voglio bene. Io mi trovo benissimo a Palermo, non bene. Imputo però alla città di non aver isolato una certa parte del tifo che danneggia l’immagine di tutti, mica la mia. Agli investitori non ho raccontato tutte queste cose, altrimenti non sarebbero mai arrivati”.

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