Espulso dagli USA, messicano si suicida a pochi metri dalla frontiera

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Un uomo, messicano, si è tolto la vita gettandosi giù da un ponte a pochi metri dalla frontiera con il Messico dopo essere stato colpito da un’ordine di espulsione dagli Stati Uniti.

Le sue cose erano racchiuse in una borsa di plastica trovata accanto al cadavere. L’uomo si è lanciato da un ponte vicino alla frontiera a Tijuana, nel Nord-Ovest del Messico. Secondo quanto riferiscono i media locali, Guadalupe Olivas Valencia era stato espulso per la terza volta poco dopo l’annuncio da parte del governo Trump delle nuove normative che inaspriscono le regole sulle espulsioni di immigrati illegali.

In base ai documenti trovati addosso al suicida, il quarantaquattrenne era originario di Sinaloa, lo Stato nel Nord-Ovest del Messico. Un luogo dilaniato dalle violenze legate al narcotraffico, roccaforte del cartello in precedenza guidato dal signore della droga Joaquin “El Chapo” Guzman, recentemente estradato negli Usa.

Secondo i racconti di testimoni oculari, l’uomo gridava che non voleva tornare in Messico e “pareva molto angosciato dal fatto di essere stato espulso e di ritrovarsi in una città dove non conosceva nessuno”.

In base alle nuove direttive  gli agenti di dogana e per l’immigrazione sono autorizzati a fermare gran parte delle persone che vengano intercettate e risultino irregolari sul suolo americano. L’unica eccezione ammessa è per i bambini che arrivano negli Usa senza regolari documenti, i cosiddetti “Dreamers”.

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