Israele: Smotrich Avverte, Governo a Rischio Se Non Ci Sarà Occupazione di Gaza

Israele: Smotrich Avverte, Governo a Rischio Se Non Ci Sarà Occupazione di Gaza

Smotrich-1.jpg

Scontro Politico in Israele: Smotrich Accusa Netanyahu sulla Gestione della Guerra a Gaza

ROMA (LA4NEWS/ITALPRESS) – La situazione in Israele si fa sempre più complessa, con il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, che ha espresso oggi la sua frustrazione riguardo la gestione della guerra nella Striscia di Gaza. Questo intervento giunge in seguito a notizie sui conflitti tra il governo e il capo di Stato maggiore della difesa, generale Eyal Zamir, specialmente per quanto riguarda l’ingresso degli aiuti umanitari nella regione. Smotrich ha sottolineato che, nell’attuale contesto, il “responsabile ultimo” delle decisioni è il primo ministro Benjamin Netanyahu, minacciando di lasciare il governo se le sue richieste non saranno soddisfatte.

Richieste di Cambiamento e Strategia Militare

“Continuare a eseguire manovre militari mentre si forniscono aiuti umanitari a Hamas, quando i nostri ostaggi si trovano lì, non è un’opzione”, ha dichiarato Smotrich durante una conferenza stampa. L’otto ottobre 2023, dopo l’attacco a sorpresa di Hamas, la politica israeliana è stata scossa da una serie di dibattiti interni sul modo migliore di procedere. Smotrich ha invitato la coalizione di governo a impegnarsi in una “campagna per sconfiggere Hamas”, suggerendo di occupare la Striscia di Gaza e stabilire un governo militare temporaneo finché non venga trovata una soluzione duratura. “Se non riusciamo a restituire gli ostaggi e a implementare il piano Trump, questo governo non merita di rimanere in carica”, ha affermato il ministro, parlando della necessità di un’azione decisiva contro Hamas.

Il confronto tra Smotrich e Zamir è emerso in una riunione del gabinetto di sicurezza, dove il generale avrebbe affermato che l’esercito non prenderà la responsabilità della distribuzione degli aiuti umanitari. Questo ha provocato la reazione immediata di Smotrich, che ha educatamente contestato l’autorità militare, affermando: “L’esercito non ha il potere di scegliere le sue missioni. È imperativo che gli aiuti vengano controllati per evitare che finiscano nelle mani di Hamas. Vi abbiamo detto chiaramente: noi definiremo gli obiettivi e voi deciderete come raggiungerli. Se non siete capaci, chiameremo qualcun altro”.

Le affermazioni di Smotrich si inseriscono in un quadro di crescente pressione interna alla coalizione governativa. I partiti di estrema destra israeliana, in particolare, hanno spinto per una rioccupazione della Striscia di Gaza sin dal primo giorno dopo l’attacco di Hamas. Il timore di un prolungato conflitto ha alimentato il dibattito non solo politico, ma anche sociale, in tutta Israele.

Le Critiche dell’Opposizione

Di fronte a questa situazione tesa, il leader dell’opposizione, Yair Lapid, ha espresso il suo pensiero su X, il social media, affermando: “È tempo di riconoscere i fatti: questo governo è incapace di vincere una guerra. Hanno avuto un anno e mezzo, hanno ricevuto il pieno supporto degli Stati Uniti e dell’opposizione, e le scuse sono finite. Sarà necessario combattere contro Hamas con il prossimo governo”. Lapid ha insistito anche sull’urgenza di riportare a casa gli ostaggi piuttosto che aggiungere ulteriori blandi tentativi di scaricare la colpa sugli altri.

Questa dialettica interna riflette una società israeliana profondamente divisa, dove le pressioni per una risposta militare più intensa si scontrano con le aspirazioni di pace e di aiuto umanitario. Mentre l’attenzione globale rimane fissata su questo conflitto, la comunicazione tra le diverse fazioni politiche sembra diventata sempre più problematica, sollevando interrogativi sulla stabilità futura del governo di Netanyahu.

Le tensioni in corso e la gestione della questione degli aiuti possono influenzare non solo la situazione politica interna ma anche le relazioni internazionali di Israele. Il contesto attuale richiede una leadership chiara e decisioni strategiche che possano bilanciare la sicurezza nazionale con il rispetto dei diritti umani e delle esigenze umanitarie della popolazione civile di Gaza.

Le posizioni estreme e le richieste di azioni decisive da parte di Smotrich sembrano intensificare le aspettative su Netanyahu e sul suo gabinetto, aumentando la pressione per risposte che possano calmare le acque sia a livello domestico che internazionale. Sullo sfondo, la vita degli ostaggi e il dramma quotidiano dei civili nella Striscia restano un argomento centrale e doloroso.

(ITALPRESS)

Non perderti tutte le notizie dal mondo su Blog.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *