L’inflazione scende grazie alle nostre politiche di Governo: un cambiamento significativo per il paese.

L’inflazione scende grazie alle nostre politiche di Governo: un cambiamento significativo per il paese.

L’inflazione scende grazie alle nostre politiche di Governo: un cambiamento significativo per il paese.

Negli ultimi dieci anni, il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito, ma nel 2024 si osserva una crescita grazie alle misure del governo. Il ministro Urso evidenzia che l’inflazione è scesa dal 12,8% all’1,6%, la più bassa in Europa. Sebbene si debba ancora recuperare terreno, il risultato è incoraggiante. I dazi americani sulla moda hanno avvantaggiato i prodotti italiani rispetto a quelli cinesi e vietnamiti, spingendo la sovrapproduzione cinese verso il mercato europeo. Per affrontare questa situazione, Urso chiede misure di salvaguardia dalla Commissione Europea per tutelare i settori in difficoltà.

Il Ritorno del Potere d’Acquisto e le Sfide del Mercato Europeo

ROMA (ITALPRESS) – Negli ultimi dieci anni, il potere d’acquisto delle famiglie ha subito un significativo calo. Tuttavia, dal 2024 si sta assistendo a una ripresa grazie a diverse misure adottate dal governo. Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha evidenziato che l’inflazione, che all’inizio del mandato era al 12,8%, è ora scesa all’1,6%, risultando la più bassa in Europa.

Urso ha sottolineato l’importanza di recuperare terreno rispetto al passato. Essere al di sotto della media europea è un segnale positivo che indica che si sta procedendo nella direzione giusta. I dazi imposti dagli Stati Uniti sulla moda hanno avuto un impatto particolare sui prodotti provenienti da Cina e Vietnam, che competono direttamente con quelli italiani. Grazie a dazi più contenuti, i prodotti italiani riescono a mantenere una posizione competitiva.

La situazione attuale ha portato a un fenomeno preoccupante: la sovrapproduzione asiatica, in particolare cinese, sta orientandosi verso il mercato europeo. Questo ha sollevato l’esigenza di un intervento da parte della Commissione Europea, simile a quello attuato nel settore dell’acciaio, dove sono stati imposti dazi più elevati sulla Cina. In un recente provvedimento relativo alla concorrenza, è stato proposto un emendamento che mira a monitorare e controllare questo fenomeno di invasione di prodotti a basso costo.

L’arrivo di prodotti cinesi, privi di adeguati standard ambientali e di tutela dei lavoratori, sta mettendo a rischio la competitività del mercato europeo. Centinaia di migliaia di europei ricevono articoli che non rispettano le normative vigenti, creando una situazione che richiede attenzione e misure di salvaguardia più incisive.

Ritorno alla Crescita del Potere d’Acquisto delle Famiglie

ROMA (ITALPRESS) – Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha evidenziato in un’intervista su Radio Anch’io come il potere d’acquisto delle famiglie italiane sia notevolmente diminuito negli ultimi dieci anni. Dal 2024, però, si osserva finalmente una ripresa grazie a diverse misure adottate dal governo. Quando l’attuale amministrazione ha preso ufficialmente posto, il tasso di inflazione era al 12,8%, mentre ora si attesta al 1,6%; un dato particolarmente incoraggiante considerando che si tratta del tasso più basso in Europa.

Urso ha sottolineato che, sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare per recuperare il terreno perso negli anni precedenti, il dato attuale che si colloca sotto la media europea è di buon auspicio. La situazione può indicare un trend positivo e una direzione corretta per l’economia italiana. Riguardo alla questione delle esportazioni e dei dazi, il ministro ha osservato come le misure statunitensi abbiano colpito in particolare i prodotti provenienti da Cina e Vietnam, che competono direttamente con quelli italiani.

In questo contesto, i prodotti italiani, nonostante i dazi più favorevoli, riescono a mantenere una competitività superiore. Tuttavia, l’eccesso di produzione cinese si sta concentrando sul mercato europeo, il che rappresenta una sfida. Urso ha indicato la necessità di azioni concrete da parte della Commissione europea, simili a quelle adottate per il settore dell’acciaio, dove sono stati imposti dazi supplementari del 50% sulle importazioni dalla Cina.

È fondamentale proteggere i produttori europei da questa invasione di beni a basso costo e di qualità discutibile, che non rispettano né le normative ambientali né quelle di lavoro. A tal proposito, un emendamento presentato nel provvedimento sulla concorrenza mira a garantire un controllo su questo fenomeno, essenziale per preservare gli interessi economici e sociali dei cittadini europei.

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